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Modena partecipa ad un progetto che studierà il genoma del frumento

Anche ricercatori facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia parteciperanno al progetto che studia il genoma del frumento promosso dal Consorzio internazionale del sequenziamento dei genomi delle piante agrarie IWGSC – International Wheat Genome Sequencing Consortium.

La parte azionale della ricerca, finanziata dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con 3 milioni di euro, è partita da poche settimane e consentirà ai ricercatori, appartenenti a diversi gruppi di studio, di poter sequenziare per intero il genoma del frumento che è costituito da ben 16.000 milioni di basi, il più complesso dei genomi dei vegetali coltivati, quasi quaranta volte il genoma del riso già sequenziato per intero.

Come per il sequenziamento del genoma di pomodoro, tuttora in corso, per il quale a ciascun Paese è stato assegnato un cromosoma da sequenziare, il sequenziamento del cromosoma 5A è l’obiettivo assegnato agli italiani, che saranno coordinati dal CRA – Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura, al quale partecipa anche il Dipartimento di Scienze Agrarie e degli Alimenti dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, con il gruppo di lavoro di Produzioni Vegetali, diretto dal prof. Nicola Pecchioni.

“Il frumento – afferma il prof. Nicola Pecchioni dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – è una specie che deriva da incroci spontanei, tra tre specie diverse, avvenuti nel Neolitico e selezionati dall’uomo. Per questo motivo è un organismo cosiddetto ‘esaploide’, ovvero con un genoma enorme costituito da tre gruppi ‘omologhi’ di 7 cromosomi simili, classificati in A, B e D. Sul cromosoma ‘5A’, affidato al progetto italiano, risiedono regioni genomiche importanti per il controllo di caratteri quali la resistenza a siccità, terreni salini e freddo, oltre che di alcuni caratteri della qualità. Si spera, quindi, che la conoscenza della sua sequenza completa chiarisca le basi molecolari della risposta ad alcuni fenomeni biologici che limitano la produzione del grano in diverse parti del mondo”.

Nel processo di sequenziamento, che – per scelta di progetto – sarà ordinato a partire dalla preparazione e ordinamento di una mappa fisica di grandi cloni, ovvero frammenti genomici, il gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Agrarie e degli Alimenti dell’Ateneo modenese reggiano, avrà il compito di ordinare i frammenti, ovvero dovrà procedere all’ancoraggio della cosiddetta mappa fisica alla mappa genetica, per aprire la strada al lavoro dei grandi sequenziatori di seconda generazione.

















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