Mi rattrista che una parte di miei concittadini, in nome di una falsa laicità, ieri sera sia andata a sfilare davanti alla prefettura per far morire una persona viva che non lo ha chiesto.
Eluana non è un pezzo di legno come la descrivono i cantori della morte, ma una ragazza che dorme, si sveglia, tossisce, apre gli occhi, ha il ciclo mestruale, quindi teoricamente in grado di creare nuove vite. Una ragazza che se le parli e l’accarezzi emette un fremito vitale come quello dei neonati.
Non approvo e non condivido coloro che ieri sera hanno manifestato per una morte atroce, quella provocata dalla fame e dalla sete su una persona viva. Eluana è in stato vegetativo da 16 anni, ma non è in coma, non è una paziente allo stato terminale, va rispettata e aiutata nel suo non mollare. E’ da 16 anni che tiene duro, ce la può fare, si potrebbe risvegliare, ha la forza per riuscire.
Nessuno può uccidere in nome di una presunta volontà, tra l’altro dubbia e non accertata. Un papà non può decidere sulla vita di un figlio, specie se altri se ne fanno carico. La vita va rispettata fino allo spegnimento naturale. La magistratura deve far rispettare le leggi e non scriverle.
Fabio FILIPPI
