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Incendio in microarea per famiglia nomade a Reggio Emilia

Un incendio è stato appiccato la scorsa notte nella periferia di Reggio Emilia, in una microarea costruita per ospitare una famiglia nomade. La struttura, in via Felesino, è oggetto da tempo di polemiche e dovrebbe rappresentare un primo passo del Comune nella realizzazione di microaree per famiglie sinte.

L’incendio appiccato la notte scorsa alle strutture abitative della microarea di via Felesino non è da considerarsi un atto vandalico estemporaneo – dichiara il Sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio -. Tutti gli elementi portano a ritenere che si tratti di un’azione premeditata, il cui significato è chiaramente di ostilità e odio.
Reggio Emilia è una città civile, che rifiuta l’odio ed è estranea a questa subcultura violenta e barbara, da cui trae linfa chi vuole intimidire e inibire l’inclusione sociale e la convivenza armoniosa fra le persone.
Non ci lasciamo intimidire.
Con grande amarezza vedo oggi, vigilia di Natale, bruciata l’abitazione pronta ad accogliere una famiglia reggiana sinta, onesta, con minori disabili e anziani. Una famiglia che con il Comune ha sottoscritto un patto di diritti e doveri nell’ambito di un percorso di inclusione sociale, che prevede scuola e lavoro.
Chi semina odio, come è accaduto nei mesi scorsi, ora non può che raccogliere i frutti dell’odio. Questo – conclude il Sindaco – indigna e ferisce una comunità libera e civile come la nostra.

Gli autori dell’incendio della microarea di via Felesino sappiano che faremo tutto quanto è in nostro potere, in collaborazione con le forze dell’ordine, per scoprire i responsabili di questo gesto sciagurato – aggiunge l’ Assessore a Pari opportunità e Diritti di cittadinanza, Gina Padroni -. Auspichiamo che tutta la comunità reggiana si ribelli di fronte a questo atto orribile, perché accettare come normali o sottovalutare episodi del genere, crediamo sia la peggiore eredità che possiamo lasciare ai nostri ragazzi.

Sono sgomento per quanto accaduto in via Felesino – dichiara Fausto Castagnetti,
Presidente seconda Circoscrizione -.
E’ un gesto inqualificabile, da condannare e a cui anteporre con ancor maggiore decisione i valori positivi che fondano la nostra società.
Vorrei ricordare che la seconda Circoscrizione ha approvato all’unanimità (l’opposizione si è infatti astenuta) il progetto di inclusione sociale della famiglia di cittadini sinti, un progetto sperimentale che fa della microarea uno strumento e un luogo fondamentale.
La Circoscrizione non ha mai raccolto segnalazioni di protesta dal territorio, riguardo al progetto e anzi la comunità – attraverso la collaborazione con servizi sociali, parrocchia e associazioni sportive – è stata coinvolta direttamente ed ha sempre risposto in modo assai positivo all’iniziativa.
Ribadiamo la piena volontà nel continuare a contribuire alla realizzazione del progetto, per una sempre migliore inclusione sociale.
















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