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La fine di Shavuoth di Stefano Massini all’Herberia di Rubiera

Questa sera alle ore 21 al Teatro Herberia di Rubiera, all’interno della stagione 2008-2009 organizzata e promossa da La Corte Ospitale di Rubiera, il Teatro Stabile di Bolzano presenta La fine di Shavuoth. Quella notte del giovane Kafka in un teatro del ghetto di Praga di Stefano Massini, regia di Cristina Pezzola, con Alvise Battain, Jacopo-Maria Bicocchi e Mattia Fabris, scene e costumi di Giacomo Andrico.


Prodotto dallo Stabile di Bolzano, da sempre impegnato nella scoperta e nella promozione dei testi italiani contemporanei, La fine di Shavuoth ci immerge nelle atmosfere del primo Novecento mitteleuropeo, un momento storico dalle atmosfere davvero uniche dove arte e letteratura, difficoltà concrete della vita quotidiana e speranze, si mischiano in un ritmo incalzante povero di cose, ma ricco di sensazioni e sogni.
E’ proprio qui, nella Praga del 1911 che Massini, autore poco più che trentenne, vincitore nel 2005 del Premio Tondelli con L’odore assordante del bianco, ha ambientato il nuovo testo, interpretato da Alvise Battain, Jacopo-Maria Bicocchi e Mattia Fabris.
Con battute brevi, dense, elementari e dirette, con un ritmo serrato, una naturalezza di dialoghi e linguaggio, ma anche con una precisione assoluta di luoghi e ambienti, Massini porta lo spettatore in un vecchio caffè teatro di Praga dove il ventinovenne scrittore Franz Kafka e un giovane attore polacco destinato a divenire famoso, Itzach Loewy, ingannano il tempo parlando di tutto e di niente, della vita e del coraggio che ci vuole per viverla, degli amori e dei desideri, in particolare quelli di Kafka per la primattrice Maria Tschissik per la quale ha un debole.
Le battute scivolano via leggere e importanti, come solo in una confessione notturna può accadere. Nella conversazione che diventa gioco e confidenza, tra piccole bugie e grandi verità, affiorano nomi noti della cultura, della letteratura e della pittura degli inizi del Novecento: epoca ancora piena di speranze poi definitivamente spazzate via da due conflitti mondiali.
Kafka e Loewy trasformano in azione i ritmi di un dialogo che prosegue fitto in attesa che il vecchio oste, che li ha chiusi nel locale per sistemare un piccolo debito del giovane attore polacco, pendenza coperta da Kafka, apra la porta al suo ritorno. Tutto questo con una leggerezza che ci accompagna verso la scoperta che anche Kafka, nonostante i suoi tanti incubi, ama la vita e il mondo che la abita. Quello di Massini è un tributo pagato ad un’epoca che non c’è più ma della quale si sente struggente e malinconica la nostalgia mentre risuonano le parole dei due protagonisti. Un testo carico d’emozioni capace d’indagare pulsioni e prospettive esistenziali.

Ingresso: Intero € 14.00; ridotto soci Arci, soci Coop € 12.00; studenti universitari Modena e Reggio Emilia € 8.00. Prevendita su Viva Ticket.
















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