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Carpi: vetrine ‘cinesi’ e Commissione pari opportunità in Consiglio

Due interrogazioni del capogruppo di Forza Italia Roberto Andreoli hanno aperto la seduta del Consiglio comunale di Carpi del 6 novembre scorso: in primis Andreoli ha chiesto conto all’amministrazione della presenza in viale Manzoni di una vetrina con scritte solamente in lingua cinese.

“Chi entra – si legge nel testo – potrebbe trovare un negozio di barbiere, una casa di appuntamenti, un medico…quanti sono i locali con insegne simili? E’opportuno inserire nell’apposito regolamento la norma secondo cui le insegne in altre lingue debbano comunque riportare la traduzione in italiano?”.
L’assessore al Commercio Lella Rizzi ha replicato che il regolamento comunale non prevede lingue specifiche per le insegne e che non si fanno controlli sul tema, “anche perché non abbiamo riscontrato grossi problemi. Certo, se il fenomeno si diffondesse potrebbe essere questo il caso di prevedere verifiche. Nel caso in questione comunque ci siamo interessati: il locale è chiuso da tempo, era un ingrosso di macchine da maglieria; oggi attende un affittuario”. Andreoli ha sottolineato come sarebbe giusto intervenire subito prima che il problema si amplifichi. “L’integrazione passa anche da qui: pure le attività economiche devono fungere da stimolo di conoscenza. Rifletta l’amministrazione – ha detto – su modifiche eventuali al regolamento”.

La seconda interrogazione del capogruppo azzurro era invece relativa alla nuova Commissione Pari Opportunità dell’Unione delle Terre d’argine e in particolare sulla presenza come rappresentante della minoranza nel gruppo di valutazione delle autocandidature della consigliera Lorena Borsari dell’Italia dei Valori. “Questo pare incrinare l’equilibrio ricercato nel gruppo con l’individuazione di un consigliere di maggioranza e uno di minoranza, visto che Borsari non appartiene a quest’ultima per i motivi più volte esplicitati. Ci sembra opportuno – ha spiegato Andreoli – sanare questa anomalia e vogliamo conoscere i criteri fissati dal bando, a cui si è attenuta la Commissione, e l’elenco dei nominativi scelti ed esclusi”. L’assessore comunale alle Pari Opportunità Marcella Valentini ha replicato ad Andreoli che “la consigliera Borsari è a tutti gli effetti di minoranza perché non ha mai fatto dichiarazioni in senso contrario, non ha mai sottoscritto il programma elettorale della maggioranza, quest’ultima non l’ha mai accettata come parte di essa e non ha mai partecipato a gruppi di maggioranza. Dunque non ci sono anomalie da sanare. La Commissione Pari Opportunità dell’Unione si è comunque già insediata il 3 novembre scorso, mentre per criteri e nominativi consegnerò all’interrogante copia dei documenti relativi”. Andreoli ha lamentato il fatto che la sua interrogazione fosse datata 13 ottobre e si potesse dunque rispondere ad essa prima della prima riunione della Commissione mentre la ratifica di Giunta è giunta ad inizio ottobre. “Borsari è maggioranza, negarlo – ha concluso – mi sembra una miopia politica gravissima da parte della maggioranza. Ciò ha inficiato moltissimo la composizione della nuova Commissione, mancando in essa una rappresentanza a 360 gradi”. L’assessore Valentini ha a sua volta controreplicato all’esponente di Forza Italia ricordando che la Giunta ha trenta giorni di tempo per rispondere alle interrogazioni presentate.
















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