Il segretario del PD di San Cesario, Cristina Fabbri, interviene nel
dibattito sulle attività estrattive in provincia di Modena.
“Condividiamo il metodo che l’amministrazione comunale di San Cesario si è data: prima di parlare di quantitativi di materiale da prelevare ha
preteso che venissero adottate le linee guida per la tutela dell’ambiente e del nostro territorio. Ovvero: l’attività estrattiva dovrà avvenire in
zone dove sia già praticata; le escavazioni non dovranno interferire con le falde acquifere; buona parte della ghiaia che sarà scavata in base al
nuovo piano (si passa dai 2 milioni e 900mila metri cubi di quello in vigore ai 2 milioni e 250mila del nuovo) dovrà essere utilizzata per la
chiusura o la delocalizzazione dei frantoi ancora presenti lungo il fiume Panaro; bisogna ridurre il traffico che trasporta la ghiaia sulle nostre
strade per ridurne l’impatto ambientale.
Apprezziamo che l’amministrazione intenda mantenere l’impegno assunto da tempo per ridurre i quantitativi di materiale da estrarre. Noi riteniamo che buona parte dei quantitativi di ghiaia servano a chiudere due frantoi
presenti sul fiume, mentre il terzo sarà da delocalizzare secondo quanto previsto dal precedente piano estrattivo. Così facendo, entro circa otto anni potremo liberare il nostro tratto di fiume dalla presenza dei frantoi.
E’ bene che l’amministrazione comunale perseveri nel recupero ambientale delle cave, attraverso il convenzionamento per le opere di ripristino, la
proposta di percorsi ciclo pedonali, interventi sulla viabilità e pere pubbliche. Chiediamo anche che le opere compensative vengano realizzate
contestualmente al piano di escavazione.
Vista la contiguità territoriale delle nostre aree di escavazione con aree di potenziale escavazione a Castelfranco (località Piumazzo), Savignano
(località Magazzino) e Bazzano, chiediamo un rafforzamento del ruolo della Provincia nell’attività di coordinamento, per rendere i diversi PAE comunali armonici sulle linee guida e sugli aspetti che riguardano i ripristini, le opere compensative e i controlli.
Infine, in risposta al consigliere capogruppo del Polo per San Cesario Corrado Ruini, ci auguriamo da parte sua una valutazione meno faziosa del
piano presentato e più nel merito degli obiettivi e degli impegni proposti. Infatti nel piano esistono prescrizioni finalizzate alla salvaguardia delle falde acquifere sia per la profondità, sia per la
distanza dai pozzi di captazione dell’acquedotto (l’attuale normativa regionale non fa riferimento a un criterio metrico ma ad un criterio temporale).
Il nostro Comune ha già compiuto due passaggi in Consiglio comunale nel corso dei quali è stata data l’approvazione a questo percorso. Tra breve
ci sarà un’ulteriore discussione nel corso di una pubblica assemblea e, dopo l’approvazione del piano da parte del Consiglio provinciale, in una
seduta del Consiglio comunale nella quale si misureranno le reali volontà di favorire uno sviluppo sostenibile del nostro territorio”.
Periodico quotidiano Sassuolo2000.it
Reg. Trib. di Modena il 30/08/2001
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