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Parmigiano-Reggiano: produttori si aggregano contro aumento costi

Diversi produttori di latte da Parmigiano-Reggiano chiudono le stalle, mentre chi continua a produrre non riesce a coprire i costi a causa degli attuali prezzi alla produzione. Il rischio sempre più reale è l’impoverimento della filiera e, conseguentemente, dell’intero territorio modenese.


Lo afferma Confcooperative Modena, segnalando che anche il 2008 presenta un andamento negativo del settore. «Le riserve finanziarie delle aziende agricole e delle cooperative di trasformazione del latte si sono esaurite e oggi non si riesce a remunerare il lavoro degli agricoltori, che quest’anno hanno subito un ulteriore aumento dei costi di produzione, dopo quello del 10 per cento registrato nel 2007 – dichiara Cristian Golinelli, direttore di Confcooperative Modena – Il calo del prezzo alla produzione è ancor più beffardo se confrontato con l’andamento del prezzo al consumo che, invece, è cresciuto di diversi punti percentuali in negli ultimi anni». La chiusura delle stalle avviene soprattutto in montagna, dove i costi di produzione sono più alti. I caseifici del nostro Appennino stanno provando a reagire percorrendo la strada della valorizzazione del prodotto di montagna. «Le oltre trenta cooperative aderenti a Confcooperative che operano sopra i 600 metri di altitudine (di fatto la totalità degli stabilimenti produttivi dell’area) – ricorda Golinelli – hanno da tempo sottoscritto un documento che non chiede nessuna modifica del disciplinare di produzione, a tutti molto caro dato che tutela al meglio il prodotto, ma solo l’applicazione di una legge nazionale sui prodotti di montagna». Sullo sfondo resta il tema della ristrutturazione della rete casearia. Confcooperative, a cui aderisce quasi il 70 per cento dei caseifici modenesi, sottolinea che dal 2004 a oggi sono state realizzate venti fusioni che hanno coinvolto 35 cooperative casearie. «Abbiamo affiancato le cooperative in queste operazioni complesse e continueremo a farlo perché i risultati raggiunti confermano la validità delle aggregazioni, che restano una priorità della nostra associazione – afferma Golinelli – Quando qualcuno parla di inerzia o remore delle organizzazioni si riferisce evidentemente alla propria associazione e non certo a Confcooperative. Restano, comunque, necessarie altre iniziative di questo tipo, che vanno seguite con attenzione e che stiamo portando avanti sempre avendo come obiettivo la maggiore remunerazione del latte dei soci e il miglioramento continuo delle lavorazioni al fine – conclude il direttore di Confcooperative Modena – di mantenere sempre molto alto il livello qualitativo del prodotto Parmigiano-Reggiano».

















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