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Finanziaria: proposta dei Comuni italiani riuniti oggi a Reggio Emilia

Un documento emendativo della Finanziaria 2009, per correggere i nuovi meccanismi di calcolo introdotti dal Governo, che renderebbero insostenibile il Patto di Stabilità. La proposta, che verrà consegnata all’Anci in vista dell’incontro con il Governo previsto per mercoledì prossimo, è stata approvata oggi a Reggio Emilia da sindaci e amministratori di dieci città capoluogo italiane: Reggio Emilia, Arezzo, Brescia, Cremona, Novara, Parma, Piacenza, Perugia, Prato e Rovigo. I Comuni di Venezia e Ancona hanno fatto pervenire la loro adesione all’iniziativa, che è stata promossa dal Comune di Reggio Emilia. Era presente all’incontro anche il dottor Paolo Leonardi, consulente dell’Anci nazionale.
Un incontro bipartisan che ha coinvolto Amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra.


“Riteniamo che il Governo – ha detto il sindaco di Reggio Emilia e vicepresidente nazionale dell’Anci, Graziano Delrio, durante la conferenza stampa seguita alla riunione fra amministratori pubblici – sia incappato in una sottovalutazione tecnica e politica a cui urge ponga rimedio. Se il meccanismo di calcolo, in base al quale si formulano le nuove regole del Patto di Stabilità, prendesse a riferimento il solo 2007, creerebbe danni gravissimi soprattutto ai Comuni più virtuosi, che hanno cioè conseguito risultati estremamente positivi nel 2007. Il Comune di Reggio, ad esempio, si troverebbe in una situazione assurda e paradossale, comune a tanti altri Comuni italiani con i conti in regola: pur avendo in cassa e riscosso oltre 70 milioni, non potrà spenderli per pagare gli investimenti in corso in quanto le nuove regole non considerano la situazione di cassa preesistente e nemmeno la situazione dei residui in conto capitale in essere”.
“Ciò significa – ha proseguito Delrio – bloccare o ridurre quasi totalmente i pagamenti nei confronti dei fornitori e delle ditte appaltatrici delle opere pubbliche in corso di realizzazione, pur avendo a disposizione i fondi nelle casse comunali. Si creerebbero così comprensibilmente gravi contraccolpi anche per le economie locali: i Comuni sono fra i maggiori investitori a vantaggio anche delle imprese private”.
“Il rischio – ha concluso Delrio – è la fuoriuscita dei Comuni più virtuosi dal Patto stesso. Riteniamo dunque utile e importante sottoporre all’Anci, per la discussione con il Governo, una nuova serie di proposte emendative, che potrebbero consentire alle Amministrazioni locali di rendere se non accettabile, almeno più sopportabile la Manovra finanziaria”.

Si propone dunque di tornare alla media dei saldi 2003-2005 o, in alternativa, stralciare dal calcolo dei saldi le entrate straordinarie ottenute nel 2007 e non più ripetibili, e le spese finanziate nel 2009 con quelle entrate.

















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