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Neonatologia del Policlinico: verso riconoscimento di primo centro Nidcap

Nuovo importante riconoscimento per l’attività della struttura complessa di Neonatologia del Policlinico di Modena diretta dal prof. Fabrizio Ferrari: il comitato direttivo del Nidcap Federational International – il Nidcap è il metodo più innovativo per la cura del benessere e dello sviluppo dei neonati prematuri – ha accettato la candidatura della Neonatologia di Modena a centro Nidcap. Allo stesso tempo, la dott.ssa Natascia Bertoncelli è stata indicata come futuro Nidcap trainer in formazione: significa che, al termine di un percorso formativo cominciato tre anni fa che si concluderà entro dicembre del 2010, il medico otterrà la certificazione ufficiale di trainer.

Il completamento del processo di formazione coinciderà con l’inaugurazione del centro Nidcap, il primo in Italia, presso la struttura complessa di Neonatologia. Nei prossimi due anni la dott.ssa Bertoncelli si occuperà anche della supervisione alla formazione di due infermiere di Neonatologia.

Quanto al Nidcap (acronimo di Newborn Individualized Developmental Care and Assessment Program, cioè Programma di assistenza e cura individualizzata per lo sviluppo del neonato), si tratta di un metodo che si sta affermando in tutto il mondo come una delle pratiche più innovative e promettenti per promuovere il benessere e lo sviluppo del piccolo prematuro.

L’attenzione degli operatori viene focalizzata sulle singole funzioni del neonato: stati comportamentali e sonno, movimento e postura, controllo del respiro e dell’attività cardiaca, capacità interattive e di autoregolazione.

Il metodo, che si basa sulla teoria messa a punto dalla psicologa americana Heidelise Als, prevede l’osservazione sistematica dei comportamenti spontanei del neonato, in modo che ogni singolo momento del nursing infermieristico e delle attività strettamente mediche venga ad essere guidato dai segnali provenienti dal piccolo.

Il Nidcap si pone anche l’obiettivo di coinvolgere i genitori come parete integrante del team assistenziale, sostenendoli ed aiutandoli a riconoscere i segnali del loro bambino.

“Sono felice di questo grande riconoscimento internazionale – è il commento del prof. Fabrizio Ferrari, direttore della Struttura complessa di Neonatologia del Policlinico di Modena – Il board del NFI (Nidcap Federation International) di Boston, USA, ha accettato la nostra richiesta di diventare il primo centro Nidcap italiano. La richiesta giunge alla fine di un percorso formativo durato oltre 5 anni, sotto la supervisione del centro Nidcap di Stoccolma e Lund (Svezia) col coinvolgimento attuale della d.ssa Natascia Bertoncelli (fisioterapista), come trainer in training e coordinatrice del futuro centro Nidcap. Il percorso, iniziato nei primi tre anni con la certificazione della fisioterapista, è proseguito con la successiva certificazione di due infermiere e l’attuale formazione di altre due infermiere, un medico e la psicologa del Dipartimento integrato materno infantile”.

Riguardo alle caratteristiche del metodo, il prof. Ferrari spiega: “Il percorso Nidcap rappresenta una delle grandi novità della neonatologia in campo internazionale: il metodo mira al benessere del neonato prematuro accolto all’interno dei reparti di terapia intensiva neonatale, e propone un’assistenza coccolata, in modo da limitare al minimo dolore e stress, rinforzando le capacità di reazione e adattamento del neonato prematuro, all’interno di un rapporto costante con la mamma e gli altri membri della sua famiglia. Il coinvolgimento dei genitori avviene fin dai primi giorni, anche nei casi in cui il neonato è ancora ventilato meccanicamente: viene offerto e favorito il contatto pelle-pelle attraverso il metodo marsupio, la proposizione dell’allattamento al seno anche nei neonati più fragili (con tecniche specifiche), la partecipazione alla cura, igiene e alimentazione del piccolo prematuro”.
“Il metodo si basa sull’ osservazione del comportamento del neonato, il riconoscimento dei segni di stress e di autoregolazione – aggiunge il neonatologo – Ogni osservazione segue una griglia preordinata di comportamenti che vengono riportati nella successiva relazione scritta; nella stessa l’osservatore suggerisce le strategie di intervento specifiche per quel neonato e le discute con gli altri operatori della Terapia intensiva neonatale (TIN), e coi genitori. Il percorso formativo, oltre che la certificazione specifica degli operatori sopramenzionati, si rivolge a tutto il personale della TIN, cioè infermieri, personale ausiliario, tecnici, medici e psicologo, attraverso incontri e riunioni periodiche del personale. Una task force costituita dal direttore della struttura complessa, dalla caposala, dal trainer in training, dal personale certificato o in via di certificazione, da un gruppo selezionato di altre 6 infermiere si incontra periodicamente per identificare gli obiettivi a breve e lungo termine della politica Nidcap e per integrare queste scelte con le modalità assistenziali della stessa struttura complessa”.
















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