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Sunia/Cgil Modena: ‘il Governo cancella il fondo alloggi per gli sfrattati!’

Parte male la politica abitativa del governo Berlusconi. I primi provvedimenti contenuti nella manovra economico-finanziaria che il governo
sta approntando non vanno nella direzione di dare risposta al caro-affitti e di sostenere le fasce sociali più deboli in difficoltà per affitti troppo
alti rispetto al reddito.

Il taglio di 550 milioni di euro destinati al recupero di 12.000 alloggi per gli sfrattati su tutto il territorio nazionale, penalizza proprio
quegli inquilini in condizioni disagiate – spesso anziani soli, portatori di handicap, famiglie con figli e basso reddito – colpiti da sfratto
esecutivo spesso per causa di morosità. Si ricorda che nella nostra provincia l’80% degli sfratti avviene per morosità, evidenziando dunque un’emergenza sociale di famiglie che faticano pagare affitti troppi alti per i loro redditi.

Il provvedimento governativo annulla uno stanziamento già operativo tra le regioni (stornando tale cifra verso un ipotetico piano-casa) che nella nostra provincia creerà grandi problemi per la realizzazione di 195 alloggi
da destinare agli sfrattati, di cui 110 erano previsti a Modena città, 29 a Castelfranco Emilia, 26 a Sassuolo, 21 a Carpi, 8 a Nonantola e 1 a
Spilamberto. Considerato che la l’ultima proroga sfratti scade il 15 ottobre 2008, quale situazione si creerà se non saranno pronti gli alloggi?

Con una politica basata sull’annuncio ad effetto, si dimostra assoluta disattenzione al tema della casa in locazione e al caro-affitti. Si gettano nell’incertezza e nella precarietà decine di famiglie sfrattate che dal programma di recupero degli alloggi si aspettavano una risposta concreta ad un problema – quello degli sfratti – tanto più urgente vista l’abolizione
delle commissione prefettizie per la graduazione degli sfratti (giudicate incostituzionali).

Sconcertante anche un altro recente provvedimento del governo sulla casa: ovvero l’abrogazione (addirittura con decreto legge) del decreto 37/08 entrato in vigore a marzo scorso, che prevedeva garanzie per affittuari e
acquirenti di immobili circa l’adeguatezza normativa e la conformità tecnica degli impianti domestici e condominiali (impianto elettrico, gas, ascensore, riscaldamento). La sicurezza delle abitazioni diventa un
optional, vengono meno garanzie e tutele previste per legge sulla conformità a norma degli impianti a cui deve provvedere l’utente finale (inquilino o acquirente).
In assenza di norme, sanzioni e controlli (previsti dal decreto ministeriale cancellato, che peraltro attuava già con grande ritardo
normative sulla sicurezza nazionali e comunitarie), vengono meno anche interventi di manutenzione e messa a norma e si facilitano installatori improvvisati e senza scrupoli: un bel risultato per la sicurezza delle famiglie!

(Antonietta Mencarelli, segretario provinciale sindacato inquilini Sunia)
















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