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Una delegazione reggiana in visita al Centro di salute di Pemba (Mozambico)

E’ un centro di salute pienamente funzionante che, a pochi mesi dall’apertura, è riuscito a guadagnarsi la fiducia di migliaia di cittadini di Pemba, la città del Mozambico con cui Reggio Emilia ha avviato già da diversi anni importanti iniziative di solidarietà.

Il centro maternità “Eduardo Mondlane” costruito dal Comune di Reggio Emilia, con la collaborazione dei centri sociali, le Circoscrizioni cittadine e il contributo della Regione Emilia Romagna per un investimento di 135mila euro, è oggi un punto di riferimento sanitario per le donne di tre quartieri periferici di Pemba e serve un bacino di oltre 15mila abitanti, registrando alti indici di accesso alla struttura (nel solo mese di maggio oltre 50 donne si sono rivolte al centro per partorire).
Lo ha verificato la delegazione reggiana, composta dal vicesindaco di Reggio Franco Ferretti, da Paolo Zambonelli, rappresentante delle Circoscrizioni cittadine e di Ancescao e da Serena Foracchia, presidente di Reggio nel mondo, che lo scorso maggio ha visitato la struttura e ne constatato la capacità di essere sostenibile e autonoma nel tempo.

“Abbiamo verificato con grande soddisfazione la funzionalità del centro e la sua capacità di migliorare le condizioni di vita della popolazione di Pemba – ha detto oggi il vicesindaco Ferretti – L’Amministrazione comunale intende proseguire il suo impegno per l’aiuto dei paesi in via di sviluppo. Solo intervenendo per alleviare le difficoltà dei paesi più poveri possiamo contribuire a risolvere alcuni problemi legati ai fenomeni di globalizzazione, come la massiccia immigrazione verso il nostro paese. L’immigrazione può essere contenuta aiutando le popolazioni locali a trovare una loro via allo sviluppo”.
“La visita alla struttura di Pemba – ha proseguito Zambonelli – ci ha consentito di verificare il buon esito dell’iniziativa di solidarietà promossa dalla nostra città e di rispondere a quanti, tra i donatori, ci chiedevano notizia circa l’impiego dei fondi raccolti”.

“Il centro salute che abbiamo aperto a Pemba – ha concluso Foracchia – non è una cattedrale nel deserto, ma una struttura funzionante in grado di proseguire la sua attività in autonomia, poiché è oggi parte integrante del sistema sanitario nazionale ed è gestito dalla direzione provinciale, attraverso personale locale e medicinali da direttamente forniti dalla rete sanitaria mozambicana”.

Il centro – che offre una sala parto, un reparto degenza con sei posti letto, un ambulatorio e una sala d’attesa – è diventato anche un luogo di sensibilizzazione sull’igiene, sull’alimentazione e sulla prevenzione dell’Aids. Qui, non solo viene monitorata la salute di mamme e bambini prima e dopo il parto (con somministrazione di cure in grado di ridurre il rischio di trasmissione del virus Hiv ai nascituri), ma grazie al supporto di Arci solidarietà e dell’ong Gvc (partner del Comune di Reggio Emilia nel progetto) alcune associazioni locali organizzano iniziative di promozione ed educazione alla salute, attraverso spettacoli di teatro, iniziative culturali e pranzi comunitari. Grazie a un investimento di 80mila euro (di cui 35mila messi a disposizione dalla Regione Emilia Romagna, a completamento delle risorse di Comune, Arci solidarietà e Gvc) è stato possibile formare assistenti sociali locali in grado di svolgere attività di sensibilizzazione sanitaria e di monitoraggio del territorio e di indirizzare le famiglie bisognose di cure verso il centro.
La realtà di Pemba, ancora molto periferica, ha un tasso medio di sieropositivi pari al 7,5% della popolazione, probabilmente sottostimato. In una provincia rurale, in cui i tassi di alfabetizzazione sono ancora bassi, si stima che, senza azioni di prevenzione efficace, negli anni 2009-2010 la percentuale di sieropositivi potrebbe raddoppiare.
Grazie a un ulteriore investimento di 100mila euro (stanziati da Comune, Regione, Arci solidarietà e Gvc) si sta inoltre procedendo al rafforzamento della rete assistenziale del quartiere e dei legami tra il centro salute e l’ospedale centrale. Il Comune di Reggio Emilia sta inoltre verificando con il ministero degli Affari esteri la possibilità di lanciare un programma di cooperazione decentrata con il Mozambico, guidato dalla nostra città. Un traguardo che confermerebbe Reggio Emilia nel suo ruolo da protagonista per la lotta a sostegno delle popolazioni mozambicane.

Il legame tra Reggio Emilia e Pemba, risale al 1975, anno in cui la nostra città ha sottoscritto un Patto di amicizia con la città mozambicana.
Oltre alla realizzazione del Centro salute, l’impegno del Comune di Reggio ha portato negli anni alla realizzazione di altri due importanti progetti:
– progetto idrico nel distretto periferico di Chuiba e risanamento dei sette pozzi esistenti (che versavano in uno stato di profondo degrado: mancanza delle pompe e l’inquinamento delle acque) e realizzazione di un nuovo pozzo.
– gemellaggio tra alcune scuole di Reggio Emilia e due istituti scolastici di Pemba (la scuola primaria e quella secondaria), finalizzata allo scambio di materiali e alla produzione di una mostra sul tema dell’acqua sia a Reggio che a Pemba. Grazie a questo progetto alle scuole di Pemba sono stati inoltre forniti anche una serie di materiali didattici di aiuto al normale svolgimento delle attività didattiche, tra cui i banchi per gli studenti.

















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