Approvati dall’assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna due provvedimenti di programmazione che confermano per l’anno in corso i criteri del triennio 2005-07. Si tratta degli indirizzi per la qualificazione e miglioramento delle scuole dell’infanzia e per lo sviluppo e consolidamento dei servizi educativi rivolti ai bambini fra 0 e 3 anni.
Nei fatti è una doppia proroga, finalizzata a far coincidere la nuova programmazione (2009-11) con quella dei piani di zona e con l’insediamento delle nuove giunte degli enti locali, a seguito delle elezioni del prossimo anno.
Vengono perciò confermate tre priorità: contrastare le nuove forme di povertà, che spesso colpiscono l’infanzia; potenziare l’integrazione di bambini e famiglie stranieri; sostenere la genitorialità tramite un sistema di servizi accessibile a tutti, rispondendo alla domanda sociale inevasa e superando gli attuali squilibri territoriali.
Alcune realtà provinciali (Piacenza, Parma, Forlì-Cesena e Rimini) si trovano sotto la media regionale (circa il 24,5% dei bambini frequentano i nidi e gli istituti sperimentali); ciò a fronte del costante aumento della fascia di popolazione fra 0 a 3 anni, dovuto all’aumento della natalità e dei flussi migratori.
Il consigliere Massimo Pironi (Pd) ha ricordato l’ordine del giorno approvato dall’Assemblea nel quale si è posto l’obiettivo di assumere l’infanzia e l’adolescenza quale riferimento politico-culturale per una maggiore qualità delle scelte di governo regionale.