Il Comune di Sassuolo, attraverso il suo Ufficio ambiente, sta facendo il censimento puntuale di tutte le segnalazioni di danni causati dal maltempo dei giorni scorsi e dai conseguenti allagamenti in alcune zone della città. Presso l’Ufficio Ambiente vengono raccolte tutte le segnalazioni pervenute all’Urp, al protocollo, alla segreteria del sindaco.
Per quanto riguarda l’eventualità di risarcimenti e finanziamenti, si stanno percorrendo due possibili strade: una prevede l’inclusione della situazione verificatasi a Sassuolo fra quelle giudicate di rilevanza regionale, con eventualità quindi di ottenere fondi dall’ente regionale. A questo scopo è stata inviata sabato scorso una prima segnalazione di danno alla quale seguiranno altre documentazioni necessarie. L’iter è comunque laborioso.
L’altra strada percorsa porta all’articolo 10 della legge regionale sulla protezione civile, che può disporre lo stanziamento immediato di fondi per interventi urgenti di sistemazione nelle zone colpite da eventi calamitosi.
Per quanto riguarda le spiegazioni sull’accaduto, sono state in linea di massima individuate nei giorni scorsi in una riunione che insieme al Comune di Sassuolo ha visto presenti i rappresentanti di Hera, competente per le acque meteoriche collettate in rete fognaria, e del Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia, da cui dipende la situazione dei canali, uno dei quali ha tracimato provocando i danni in zona Pontenuovo.
Ricordato che si è tratta di fenomeni di precipitazioni eccezionali, va appunto sottolineato che dal Rio San Marco, che si è riempito di detriti portati a valle dalle acque fino alla rottura di un tubo e conseguente tracimazione è dipeso l’allagamento del quartiere, che ha richiesto l’intervento di Hera e dei Vigili del Fuoco per risolvere l’emergenza.
In casi come questo allargare le caditoie non ha ovviamente effetto, perché si tratta di portate di acqua assolutamente imprevedibili e insostenibili dal normale sistema fognario. Le verifiche sulle cause dell’allagamento sono, tuttavia, ancora in fase di approfondimento.
Quello che è necessario è invece un piano di regimazione delle acque, che era ed è in corso, per smaltire parte delle acque convogliate dai rii naturali e dalla fognatura bianca urbana nel Canale Maestro di Modena lungo il percorso della strada Sassuolo-San Michele dei Mucchietti.
A tal fine nelle scorse settimane, ben prima degli avvenuti fenomeni piovosi, si sono tenuti diversi incontri tra i rappresentanti del Comune di Sassuolo, di Hera e del Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia-Secchia, per la definizione di un accordo di programma che permetta di acquisire le necessarie risorse economiche e servitù di passaggio, causa di non poche difficoltà per il necessario raggiungimento di accordi coi privati proprietari di terreni interessati dalle opere di progetto, e quindi poter realizzare in tempi brevi il suddetto piano di messa in sicurezza idraulica dell’abitato di Sassuolo.
Non c’è quindi inerzia nella concessione dei permessi e dei fondi al Consorzio di bonifica, illazione smentita dallo stesso ente, quanto difficoltà a completare tutti gli iter necessari per lavori definitivi.
“Ci sono percorsi in atto – spiega l’ing. Pietro Torri, del Consorzio di bonifica – sia per ottenere tutti gli stanziamenti necessari, sia per risolvere i problemi di servitù con i privati. Sono aspetti complessi per i quali anzi apprezziamo lo sforzo collaborativo dell’amministrazione sassolese che è sempre stato massimo e costante”.
A livello più generale si impone poi una riflessione sul trattamento dell’intera fascia pedecollinare del territorio sassolese, in più punti disboscata negli ultimi anni. Si tratta di zone agricole in cui è facoltà dei proprietari procedere ai tagli di alberi e alla messa a coltivazione dei fondi. D’altra parte il calo delle vegetazione in queste zone è direttamente connesso alla discesa a valle sempre più copiosa e intensa di acque e detriti. Chi vive in prossimità di zone di recente disboscate lo sa.
