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Assenteismo in Provincia, Sabattini: ‘Dimissioni Caldana? Non se ne parla’

«Le dimissioni dell’assessore Alberto Caldana? Non se parla proprio. A fronte di una sua disponibilità, manifestata nei giorni scorsi, a rimettere il mandato ho risposto subito di no, perché non ce n’è motivo. E ora lo confermo». L’ha dichiarato il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, riepilogando la vicenda legata all’indagine giudiziaria che vede una dirigente dell’ente indagata per falso ideologico e truffa in seguito ad accertamenti della Guardia di Finanza.

Commentando le richieste di dimissioni dell’assessore all’Ambiente avanzate da alcuni consiglieri di opposizione, in relazione a una lettera da lui firmata ed entrata nel fascicolo giudiziario, Sabattini ha ricordato che «Caldana fin dal primo momento ha spiegato di aver firmato quella lettera senza averne verificato i contenuti. Ha ammesso pubblicamente di aver commesso una grave ingenuità, riconoscendo l’errore e precisando di averlo fatto in buona fede. Né io né la Giunta abbiamo mai pensato che dovesse per questo dimettersi».

«Tutti gli assessori – ha aggiunto il vicepresidente Maurizio Maletti – e quindi tutte le componenti della maggioranza si sono trovate d’accordo su questo. Così come è condivisa l’intenzione di salvaguardare con ogni azione possibile l’immagine della Provincia e dei suoi dipendenti».

Sabattini ha quindi ricordato i provvedimenti («tutto ciò che era in nostro potere fare») adottati finora in relazione alla vicenda giudiziaria: la nomina di un avvocato penalista per poter partecipare al procedimento e il cambio d’incarico della dirigente, che da lunedì 9 giugno passerà all’Area finanziaria, Patrimonio e Economato con funzioni di organizzazione e coordinamento delle attività (ad eccezione delle funzioni attinenti alla programmazione e gestione del Bilancio, che rimangono in capo al direttore generale).
Sabattini ha inoltre annunciato la costituzione dell’Ufficio per i procedimenti disciplinari dei dirigenti, composto dal segretario generale della Provincia Giovanni Sapienza, in qualità di presidente, e da due esperti in gestione delle risorse umane negli enti locali: Leopolda Boschetti, ex direttore generale al Personale della Regione Emilia Romagna, e Francesco Basenghi, professore di Diritto del lavoro all’Università di Modena e Reggio Emilia.
In base al regolamento sull’ordinamento degli uffici e servizi della Provincia, approvato nel febbraio scorso, quando l’Ufficio sarà in possesso di «obiettivi elementi di addebito» potrà avviare una contestazione per iscritto alla dirigente, convocandola per chiarimenti. Ogni eventuale provvedimento disciplinare, però, potrà essere assunto soltanto dopo la chiusura della vicenda giudiziaria. Le misure sanzionatorie previste dal regolamento prevedono, a seconda della gravità degli addebiti, l’assegnazione a un incarico con una retribuzione inferiore, la sospensione dall’incarico per almeno due anni e il licenziamento.
Il presidente della Provincia, che aveva informato i capigruppo non appena appreso della vicenda dalla stampa, ha annunciato che si presenterà al più presto «in Consiglio provinciale con una comunicazione a riguardo: non abbiamo nulla da temere».

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