L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prenderà parte al prossimo convengo Research to Business, organizzato dal Coordinamento Nazionale della Meccanica, con il laboratorio INTERMECH, un nuovo modello di innovazione per la meccanica avanzata.
L’appuntamento con Research to Business, che si terrà giovedì 5 giugno 2008 alle ore 14.00 presso il centro fieristico Bologna Fiere, vedrà tra i relatori che prenderanno parte alla tavola rotonda anche il prof. Angelo Oreste Andrisano dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che presenterà “Un esempio di integrazione Università-Industria su tematiche di frontiera: Il Progetto INTERMECH della rete regionale emiliana dell’Alta Meccanica”.
Il progetto INTERMECH è un interlaboratorio tutto emiliano, nato dalla collaborazione di quattro laboratori regionali della rete High Mech e due centri di servizio delle città di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, che si porrà nei confronti delle imprese del territorio come il nuovo punto di riferimento regionale per la ricerca e l’innovazione nel settore strategico della Meccanica Avanzata e dell’Automotive.
Il Laboratorio INTERMECH, oggetto di richiesta di finanziamento alla Regione Emilia Romagna nell’ambito del Programma Regionale per la Ricerca, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico, nasce dall’aggregazione di 4 importanti e affermati laboratori universitari della rete regionale della Meccanica e precisamente: LAV Laboratorio di Acustica e Vibrazioni dell’Università di Ferrara, MECTRON Laboratorio di Meccatronica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia sede di Reggio Emilia, SIMECH Laboratorio di Simulazione Meccanica e di Progettazione Integrata nel settore Automotive e SUP&RMAN Laboratorio per lo Studio delle Superfici e dei Ricoprimenti, entrambi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia sede di Modena, e dei centri CITTAMEC, costituita da DEMOCenter-SIPE di Modena e REI Reggio Innovazione di Reggio Emilia.
Tutte queste strutture hanno ampiamente dimostrato negli ultimi anni la propria solidità e l’efficacia delle proprie azioni in termini di risultati ottenuti, di trasferimento di competenze e tecnologia dall’Accademia all’Industria.
“Obiettivo primario dell’aggregazione – afferma il prof. Angelo Oreste Andrisano della facoltà di Ingegneria di Modena- è il consolidamento delle attività di ricerca di interesse del mondo produttivo attraverso la costituzione di un
Attraverso il rafforzamento della struttura a rete, il cui modello ha già ampiamente dimostrato la sua efficacia nel corso degli ultimi anni, si potrà implementare la potenzialità dell’intero sistema, al fine di poter affrontare e risolvere quei problemi tecnologici sempre più complessi che si presentano all’industria intenzionata ad affermarsi sul mercato globale.
Il laboratorio rappresenterà un’opportunità per l’armonizzazione e la sinergia di competenze specialistiche ed eterogenee presenti nel campo della Meccanica Avanzata e soprattutto del settore Automotive, fiore all’occhiello dell’Industria emiliana: non solo ricerca industriale nella meccanica intesa in senso tradizionale, ma ricerca e sviluppo nel settore dei materiali innovativi e dei rivestimenti, nell’applicazione delle nanotecnologie in ambito industriale, della diagnostica e del controllo attivo di rumore e vibrazioni, delle tecnologie meccatroniche, dei metodi avanzati per la progettazione, della modellazione e dell’ottimizzazione di prodotti e processi industriali.
“Un progetto così ambizioso – prosegue il prof. Angelo Oreste Andrisano – non può prescindere dal mantenimento sul territorio dei migliori giovani espressi dal mondo accademico della ricerca: ciò è dimostrato dalle ingenti risorse che il laboratorio INTERMECH intende destinare sia al reperimento di nuovo personale sia al consolidamento dell’organico attuale delle sue strutture per i prossimi 18 mesi: 2 milioni di euro circa su 2,6 milioni di euro richiesti all’Ente pubblico: uno sforzo in tal senso elevatissimo”.
Laureati in fisica, chimica, matematica, ingegneri esperti in scienza dei materiali, in meccanica, meccatronica, ingegneria gestionale, informazione, studenti delle Scuole di Dottorato regionali, come ad esempio la Scuola in “High Mechanics and Automotive Design & Technology” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, e giovani Dottori di Ricerca, espressione massima della formazione a livello universitario, sono chiamati, attraverso percorsi personali mirati ed esperienze specialistiche, a riversare le proprie competenze, entusiasmo ed energia nella ricerca e nella produzione di innovazione da mettere al servizio della società e delle imprese e che faccia di INTERMECH un centro di competenze trasversali che, a partire da un profondo radicamento sul territorio, spinga il Paese verso l’internazionalizzazione della ricerca e dell’industria.
“Sono fortemente convinto – continua il prof. Andrisano – che la chiave della crescita economica e del successo competitivo di un paese sia rappresentata dalla capacità di produrre conoscenza ed innovazione di alto livello qualitativo, dalla competenza di operare in modo trasversale ed interdisciplinare, dall’abilità di trasformare rapidamente l’idea in un valore. Nel processo di globalizzazione che stiamo vivendo, la dinamica dell’innovazione procede per interazioni e interdipendenze multiple tra ricerca di base ed applicata, spesso in settori fortemente specialistici, ma tra loro eterogenei, tra sviluppo e produzione, cambiando l’azione ed il ruolo dei soggetti tradizionalmente protagonisti dei processi innovativi: Imprese, Università ed Istituzioni di governo. Tali attori si trovano ad agire in modo complementare e continuativo, quasi giocando ciascuno il ruolo dell’altro, senza tuttavia perdere di vista la propria “mission” fondamentale, né la propria autonomia”.
Le Università ed i soggetti che producono conoscenza sono sempre più visti anche come generatori della crescita economica, grazie allo sviluppo progressivo di un approccio “imprenditoriale”. Le istituzioni di governo, siano esse centrali o regionali, non svolgono più soltanto il compito di sostenere finanziariamente la ricerca degli altri soggetti, ma definiscono le scelte di carattere strategico e pratico nella consapevolezza che la crescente interazione tra imprese, università e governo rappresenta la chiave dello sviluppo sociale ed economico basato sull’innovazione.
“Questo scenario – conclude il prof. Andrisano dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – viene riprodotto oggi nel nostro paese nel modello di intervento rappresentato dai distretti di alta tecnologia, intesi come aggregazioni di competenze, pubbliche e private, su determinati territori e su determinate aree scientifico-tecnologiche: il nostro territorio e i nostri Atenei l’hanno interpretato ed applicato attraverso l’attivazione del Distretto HiMech per la Meccanica Avanzata, proposto, sostenuto e realizzato in accordo tra Regione Emilia Romagna e Ministero dell’Università e della Ricerca e ora tale efficace interpretazione potrà essere consolidata con l’impegno per l’attivazione di InterMech, laboratorio interdisciplinare che unisce, attraverso il net-work, Università, Istituti CNR, Centri di Trasferimento Tecnologico in ricerche di interesse condiviso con le principali aziende del territorio”.
Per ulteriori informazioni sul programma del convegno Research to Business consultare il sito dell’Università ed accedere al dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile.