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Anno scolastico al capolinea e alle superiori regna l’incertezza

L’anno scolastico è giunto al capolinea: nei prossimi giorni la maggior parte degli oltre sette milioni di alunni e studenti frequentanti i nostri istituti termineranno le lezioni. I primi a lasciare i banchi per le vacanza, venerdì prossimo saranno gli iscritti in Molise. Il giorno dopo, sabato 7, termineranno gli iscritti frequentanti nella maggior parte delle regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto e Valle d’Aosta.


Martedì 10 giugno sarà la volta degli alunni e studenti di Puglia, Sardegna e della provincia di Trento. Mercoledì, 24 ore dopo, di quelli della Liguria. Sabato 14 giugno suonerà l’ultima campanella negli istituti scolastici dell’Abruzzo e della provincia di Bolzano, che termineranno le lezioni il 14 giugno 2008.
Più lunga l’attesa, invece, per i bambini dell’infanzia statale: si tratta di un milione e 626 mila piccoli tra i tre ed i sei anni che finiranno la scuola solo l’ultimo giorno di giugno.

Gli unici sicuri a terminare l’anno così come stabilito dalle regioni saranno i 2.775.000 scolari delle primarie (le ex elementari) e i ragazzi iscritti al biennio della scuola secondaria di primo grado (l’ex scuola media) dove in tutto frequentano 1 milione e 700 mila: per 561 mila però ci sarà la ‘coda’ degli esami di licenza media, quest’anno arricchiti dall’introduzione della prova scritta nazionale fissata in contemporanea per tutti il 17 giugno.

Un discorso a parte meritano le superiori, dove sono iscritti 2.716.000 studenti. Se mezzo milione scarso di questi sarà impegnato a conseguire la maturità (al via il 18 giugno con la prima prova scritta), su tutti gli altri pesa l’incognita debiti formativi: i consigli di classe, in base alla discussa ordinanza ministeriale 92 introdotta a novembre dall’ex ministro Fioroni, potranno infatti ‘congelare’ la promozione laddove i ragazzi facciano riscontrare lacune recuperabili in non più di due-tre materie.
Considerando che alla fine del primo quadrimestre, a gennaio, versavano in questa situazione circa un milione di studenti il pericolo esiste per una fetta non indifferente di iscritti: per chi si vedrà assegnato il debito si prospetta un’estate difficile, visto che dovrà obbligatoriamente svolgere un corso di recupero e presentarsi alla verifica finale.
La tempistica dei recuperi e delle valutazioni è stata decisa singolarmente da ogni istituto: alcuni inizieranno appena terminate le lezioni, altri a luglio, in non pochi casi tutto verrà rimandato a settembre con evidenti problemi sul fronte degli organici delle classi e dei docenti.
La questione debiti è molto sentita, anche perché dietro a centinai di migliaia di studenti delle superiori impegnati nei recuperi ci sono tantissimi docenti (obbligati comunque solo a partecipare a valutazioni e scrutini finali, ma non ai corsi) e le rispettive famiglie.

















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