A un anno dalla laurea lavora il 59% dei laureati degli atenei emiliano romagnoli, un dato più che positivo se si considera la media nazionale del 53%; 23 laureati su cento proseguono con la formazione. Mentre il 18% dei neolaureati è in cerca di occupazione.
Il dato verrà reso noto in occasione della XVI edizione del Job Meeting di Bologna, la manifestazione che si apre domani (dalle ore 9 alle 17) al Padiglione Polivalente del Palazzo dei Congressi organizzata da Cesop Communication in collaborazione con Unindustria Bologna e Asfor.
Coinvolti nell’indagine realizzata da AlmaLaurea i 12.522 laureati pre-riforma delle università dell’Emilia Romagna (Università di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia e Parma).
L’adesione all’indagine da parte dei laureati degli atenei dell’Emilia Romagna è stata particolarmente elevata, con un tasso di risposta superiore all’83%.
In particolare, si tratta di laureati del vecchio ordinamento delle sessioni estive 2006, 2004 e 2002 intervistati rispettivamente ad uno (2.766 laureati), a tre (4.842) e a cinque anni (4.914) dal conseguimento del titolo.
Una performance più che positiva se si considera la rilevanza nel sistema universitario emiliano-romagnolo dei laureati provenienti dal Mezzogiorno (21% del totale) che, al termine degli studi, rientrano in larga parte nelle regioni di residenza e provano ad inserirsi in un mercato del lavoro molto meno dinamico rispetto a quello emiliano romagnolo. La situazione migliora a cinque anni dal conseguimento del titolo tanto che si puo’ parlare di piena occupazione: lavora l’87% dei laureati (la media nazionale è dell’85%). Il 7% prosegue con la formazione, mentre il 6% è in cerca di occupazione.
La stabilità a un anno dalla laurea coinvolge il 36% dei giovani usciti dagli Atenei dell’Emilia Romagna, una percentuale leggermente inferiore alla media nazionale del 39%. I neolaureati che svolgono un lavoro atipico rappresentano il 51,5% (la media nazionale è del 47,7%). A cinque anni dalla laurea il lavoro stabile lievita al 72,5% superando la media nazionale di quasi due punti e mezzo percentuali, mentre il lavoro atipico coinvolge il 25% dei laureati (la media nazionale è del 27%).
Il guadagno a un anno dalla laurea è in linea con la media nazionale: 1.060 euro netti mensili contro 1.040. A cinque anni la busta paga sale a 1.366 e, ancora una volta, supera la media nazionale (1.342 euro netti mensili).