“L’ordinanza con cui il tribunale di Reggio ha accolto il reclamo, presentato dal Comitato contro il ‘porta a porta’, rendendo così possibile l’indizione del referendum, è per noi una vittoria politica. La nostra battaglia era per difendere il diritto della gente di parlare, di esprimere la propria opinione. Perché noi ascoltiamo la gente, non come altri, non come questa Amministrazione che sbatte la porta in faccia. Vincano i sì o i no, importante è che il referendum si faccia. Il nostro fine politico è la democrazia e democrazia è stata ristabilita”.
Lo ha detto oggi il presidente del gruppo consiliare di An-Pdl, Marco Eboli, nel corso della conferenza stampa indetta dal Pdl per commentare l’ordinanza depositata lunedì scorso. Con Eboli, sono intervenuti anche la capogruppo di Forza Italia-Pdl Vanda Giampaoli; il capogruppo dell’Udc-Pdl Mario Poli e i consiglieri di An-Pdl Tommaso Lombardini e Angelo Ammaturo, il consigliere di FI-Pdl Marco Marziani. Sono inoltre intervenuti, in rappresentanza del Comitato, Nadia Borghi e Omar Goldoni; e l’avvocato Andrea Soncini, che ha patrocinato la causa per il Comitato.
Il presidente Eboli ha inoltre sottolineato l’importanza e l’attualità degli articoli 4, 8 e 9 del Regolamento per la disciplina del referendum popolare del Comune di Reggio, “le cui modifiche sono state approvate da tutta la Commissione Affari generali che presiedo e passeranno al voto del Consiglio comunale”.
“Se si chiede il referendum, il referendum va fatto – ha detto Nadia Borghi – E questo referendum andava fatto prima della stessa sperimentazione del porta a porta alla settima Circoscrizione. Non è vero che si spendono soldi inutilmente, che si spreca denaro pubblico per il referendum. I soldi che si sprecano sono per altro: per le consulenze, per gli incontri che fa l’assessore Montanari per spiegare il nuovo metodo di raccolta differenziata”.
Per Vanda Giampaoli, “il sistema di raccolta porta a porta è deficitario, fallimentare e dannoso. Abbiamo sempre dato la nostra disponibilità al dialogo sul metodo, ma non abbiamo avuto altrettanta disponibilità. Perciò siamo giunti a questo punto”. Mario Poli: “La decisione del tribunale è uno schiaffo morale e giuridico al sindaco, alla giunta, che hanno agito manu militari. E’ stata ripristinata la democrazia, interrotta in ottobre, con la revoca del referendum”. Per Marco Marziani, “l’importante è che il referendum sia letto dai cittadini come quesito tecnico, non politico”, per Angelo Ammaturo e Tommaso Lombardini Reggio è già al 47 per cento di raccolta differenziata, arrivare al 65 per cento è un obiettivo a portata di mano, raggiungibile senza l’introduzione di raccolte differenziate ‘spinte’.
L’avvocato Andrea Soncini ha spiegato che l’ordinanza impegna a indire il referendum, che in base al Regolamento dovrebbe svolgersi in autunno. “Ritengo non sia ammissibile ricorso in Cassazione, in base a una sentenza di un anno fa – ha spiegato l’avvocato – In ogni caso, il ricorso alla Suprema corte non sospenderebbe il referendum. L’ordinanza emessa dal tribunale in sede di reclamo è infatti esecutiva. Il Comune di Reggio è quindi vincolato, sul piano giuridico, ad avviare le procedure referendarie. Il tema centrale è che la cittadinanza che raccolse le firme a sostegno del referendum aveva il diritto fondamentale di esprimere la sua opinione”.