Il Fondo provinciale per la previsione e prevenzione dei rischi in materia di Protezione civile verrà rinnovato per il periodo 2008-2012, con una quota di finanziamento invariata rispetto al quinquennio precedente. Lo ha deciso il Consiglio comunale di Modena, pressoché unanime, però, nel definire non sufficienti le risorse del Fondo. Contestualmente è stata approvata la Convenzione per la gestione del fondo. Si sono espressi a favore i partiti della maggioranza e il gruppo Indipendente, astenuti i consiglieri di Fi – Pdl, An – Pdl, Modena a Colori, Popolari liberali e Udc, nessun voto contrario.
“Con questo Fondo vengono finanziate attività con criteri ben definiti – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Giovanni Franco Orlando – grossi eventi o calamità. La Protezione civile fa anche da supporto e ausilio nell’attività ordinaria dei vigili del fuoco per situazioni meno gravi, come allagamenti e neve, con difficoltà di mobilità o congestionamento del traffico in autostrada”.
Il Fondo, a disposizione del Comitato provinciale di Protezione civile (Prefettura, Provincia, Comuni, strutture operative) che annualmente decide obiettivi e verifica il rendiconto spese, con sinergia tra volontariato, istituzioni locali e nazionali, è attivo dal 1998 e ogni anno la Provincia e tutti i Comuni e Comunità montane del territorio versano una somma in base al numero degli abitanti e all’estensione del territorio. Il Comune di Modena versa annualmente 9 mila 860 euro al Fondo, per un totale di 49 mila 300 euro nel quinquennio. La quota annuale a disposizione per le attività è pari a 77 mila 500 euro, per un totale di 387 mila 500 euro in cinque anni. “Anche se la cifra può sembrare grossa, non lo è se pensiamo a quella che è la necessità” ha proseguito Orlando. “Il Fondo consente di fare investimenti importanti. La maggior parte delle risorse vengono usate per migliorare il sistema informatico per la pianificazione e gestione delle emergenze, per la raccolta ed elaborazione dati, per l’acquisto di attrezzature”.
Il primo a intervenire sull’argomento è stato il consigliere del Pd Ercole Toni: “Fondo e somma sono insufficienti per il lavoro che deve fare la protezione civile” ha affermato. “Chiedo che si trovi il sistema di riguardare questo fondo, perché con gli attuali complessi abitativi, sia per altezza che per volumetria, i mezzi dei vigili del fuoco non sono sufficienti”.
Anche per Baldo Flori di Modena a Colori il Fondo è “sottodotato. Credo che sia così perché non abbiamo dovuto ancora fare i conti, per fortuna, con momenti significativi, in caso contrario ci saremmo già resi conto che la cifra è inadeguata. Dieci milioni sono normalmente il costo di un convegno: l’adesione serve più per salvarsi l’animo con un’azione di bandiera che per l’utilità e sufficienza delle cifre”.
Il consigliere di Forza Italia Mario Tamburi è intervenuto nel dibattito per proporre “un’informativa periodica da parte del Comitato sulle attività svolte e sui costi”, soluzione ritenuta attuabile anche dall’assessore all’Ambiente che ha aggiunto l’ipotesi di realizzare “una commissione che parli di come è organizzato il sistema Protezione civile”. Orlando, in accordo con i consiglieri intervenuti ha riconosciuto che “la quantità di risorse dedicata è modesta. Il tema vero è che in questa trattativa ci relazioniamo con vari Comuni e le difficoltà di bilancio si fanno sentire. Mi farò carico di far arrivare alla Provincia da parte del Comune capoluogo una sollecitazione ad aumentare le risorse”.
L’assessore, nella sua replica, ha comunicato che il centro polifunzionale di Protezione civile di Marzaglia sarà inaugurato il 21 settembre: “Comune, Provincia e Consulta per la Protezione civile hanno anche previsto una sorta di regolamento di condominio – ha spiegato l’assessore – è stato trovato un accordo sulla divisione delle spese per la gestione futura. Acquisirà un rilievo regionale, se non nazionale sia per la funzionalità, sia per la vicinanza con il campo volo di Marmaglia, con il quale si sta valutando la realizzazione di un collegamento viario”.
Sul problema idraulico l’assessore ha annunciato un incontro con la Regione prima dell’estate “per destinare risorse ad interventi volti al potenziamento del nodo idraulico. Un ordine del giorno sull’argomento sarebbe utile”.
Per Alberto Caldana del Pd, intervenuto per la dichiarazione di voto, “la situazione sul rischio idraulico non è tranquilla. Oggi ci troviamo con alcune situazioni già chiaramente definite, come le casse di espansione, e altre da finanziare, sulle quali sembra difficile definire chi deve intervenire. Se il Consiglio in modo bipartisan riuscisse a sottolinearne l’urgenza sarebbe particolarmente importante”.
Anche per Olga Vecchi di Fi – Pdl, nonostante le casse di espansione, “abbiamo ancora rischi di inondazione o esondazione di fiumi e canali. Uno studio del Consorzio di Burana dell’Università di Bologna segnala che siamo un territorio a rischio. Credo che non basti il coordinamento della protezione civile, ma che servano anche soluzioni in grado di rispondere a questi problemi”.
Anche per Rosa Maria Fino “il fondo non corrisponde alle esigenze attuali del nostro sistema idrico. Il cambiamento climatico che c’è stato riporta a uno stato di emergenza continuo cui dobbiamo rispondere. Mi auguro che si arrivi a una richiesta bipartisan di maggiore attenzione per la città di Modena.