Solo 10 giorni fa, avevamo chiesto a Presidente e Amministratore delegato di Hera di fare “presto e bene” nello sviluppo del processo delle aggregazioni e, dati i risultati, non si può che sottolineare, con soddisfazione, il pieno rispetto del mandato ricevuto. Con la lettera di intenti siglata dai vertici di Hera, Enia e Iride, infatti, è stato compiuto una passo basilare verso la creazione della prima multiutility italiana, già in grado di competere nella dimensione europea.
Si tratta delle principali aziende del nord Italia, tutte già quotate in borsa ed a loro volta figlie di altri processi di unificazione. Territori omogenei, storie simili, strutture consolidate e massa critica in grado di misurarsi sui mercati internazionali: tutte condizioni necessarie per garantirsi la possibilità di avere servizi adeguati al miglior costo possibile per i cittadini e nel pieno rispetto delle compatibilità ambientali.
Anche Modena sarà protagonista del percorso avviato da questo primo accordo, con la determinazione che deriva dalla consistenza della nostra partecipazione nella società e con il vigore che si richiama alle esperienze maturate sul nostro territorio, ad esempio con l’attività svolta dalla Divisione grandi impianti di Hera, struttura ormai affermata a livello nazionale ed internazionale, ma anche con il successo rappresentato dalla recente fusione con Sat.
Il legame coi territori, infatti, dovrà rappresentare un punto discriminante anche nel nuovo gruppo che sta nascendo, con la capacità di tenere insieme la complessità della grande società e le esigenze dei cittadini, dei singoli e delle comunità locali. Si dovranno ascoltare le voci, le critiche ed i suggerimenti, soprattutto se ne dovrà tenere conto: dovrà migliorare ancora il rapporto azienda-utente, l’efficienza dovrà sposarsi con l’efficacia, i risultati economici con la qualità dei servizi offerti.
Anche in una grande società, infatti, anzi soprattutto in una grande società, il rapporto con il cliente-utente rappresenta un valore concreto, costituisce la base della struttura. Hera aveva bisogno di crescere per garantirsi una prospettiva strategica, ora deve farlo in piena sintonia con le realtà dei territori.