Domenica 18 maggio, ore 21:30, dietro casa mia, in Parrocchia alla S.S. Consolata, sento che stanno suonando. Prendo il bollettino parrocchiale che hanno distribuito alla mattina a Messa e leggo che il Clan McFly (gruppo Scout – Sassuolo 3) ha organizzato un’esibizione di gruppi emergenti.
Metto a letto i bimbi, saluto mia moglie e vado a sentire: da appassionato voglio capire che cosa gira di nuovo ed interessante nel mondo musicale dei giovani. Sotto il tendone dove si esibiscono i gruppi ascolto e mi guardo attorno: la cosa che mi colpisce è la voglia di divertirsi di questi ragazzi, in una domenica sera molto umida di maggio, in una città ormai da troppo tempo silenziosa.
Mentre ascolto la mente torna indietro di circa 20 anni, ai miei 18 anni. Penso a come era bella Sassuolo di sera, alla voglia di divertirsi dei sassolesi, ai tanti posti belli e attraenti per passare la sera in compagnia. Purtroppo mi assale subito una grande malinconia perché mi accorgo che la nostra città è cambiata, è profondamente cambiata: si è spenta!!!
E pensare che un tempo la gente veniva da fuori provincia e da fuori regione per frequentare i nostri locali. Mi ricordo che durante la settimana le voci amichevoli di Linea Radio (Biccio, Ramona, Ciro e Bubu) ci accompagnavano fino al rito del weekend. Quante belle serate passate all’Otto Club sotto il vigile sguardo del buttafuori Stefano (“Mastrolindo”), al Koxo Club (già Piccadilly che diventerà Goya per morire nell’anonimato come Matrix) o al Casablanca (già Poker, Sig. Rossi e Robin Hood che diventerà Oasis Club). Poi, con l’arrivo dell’estate si andava in collina alla Salvarola, al Valentine, oppure all’estivo del Picchio Rosso (vi ricordate il Settimo Cielo e il Mistique?).
Oggi molto probabilmente c’è meno voglia di divertirsi. Forse la gente non si sente più sicura e risente di problemi reali e concreti come la crisi economica che sta attanagliando il distretto della ceramica e l’immigrazione. E’ anche vero, però, che a Sassuolo non ci sono più locali: l’Otto Club è stato trasformato in garage, il Koxo seguirà la sorte del Picchio Rosso e verrà demolito per fare delle ville, il Casablanca dovrebbe fare la stessa fine e l’Area (locale aperto a metà degli anni novanta) non è più attivo. Rimane il Valentine (oggi Esseti) che sembra tenere botta malgrado le tante primavere.
Allora mi chiedo, nella Sassuolo del “futuro” ridisegnata dall’ultimo PSC (leggi piano regolatore) poteva essere individuata una zona per invogliare nuove iniziative imprenditoriali nel settore del divertimento capaci di attirare nuovi flussi di nottambuli?
Capisco che i locali, il divertimento, non sono i problemi principali per la nostra città ma è bello pensare che anche Sassuolo ha visto anni migliori.
Fabrizio Tincani