Con gli ultimi sette fermi eseguiti nelle province di Bologna, Ferrara e Rimini nella notte tra il 14 e il 15 maggio scorso i carabinieri di Bologna ritengono di aver sgominato una banda di nomadi che ha messo a segno numerosi furti.
Altri due componenti del gruppo erano già rinchiusi in carcere perche’ arrestati in flagranza di reato nel corso dell’operazione denominata “Rame sicuro” e coordinata dal pm della Procura felsinea, Enrico Cieri.
Per tutti gli indagati l’accusa è associazione per delinquere finalizzata ai furti plurimi con l’aggravante della continuazione del reato, della recidiva e della rilevante entità poichè costituivano un’associazione allo scopo di commettere i delitti ai danni di privati, società e aziende di Veneto, Emilia-Romagna e Marche.
L’operazione è scaturita dopo alcuni controlli eseguiti dai carabinieri all’interno di un campo nomadi posto al confine tra San Lazzaro di Savena e Ozzano dell’Emilia, alle porte di Bologna. Hanno così individuato un sodalizio composto da nove persone, tutte straniere e con precedenti per reati contro il patrimonio. Il loro modus operandi prevedeva l’uso di autovetture ”pulite” per compiere i sopralluoghi e da usare poi come staffetta durante i furti per segnalare l’eventuale presenza di forze dell’ordine. 16 i colpi contestati. Durante l’esecuzione dei fermi sono stati sequestrati tutti i mezzi in loro uso, numerosissimi telefoni cellulari e circa 5.000 euro in contanti.