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CGIL e CISL contro Provincia Modena: poche stabilizzazioni

Da tempo la Amministrazione Provinciale di Modena si caratterizza, nel panorama degli enti locali modenesi, per un eccessivo utilizzo del lavoro precario.

Lavoro a tempo determinato, contratti di collaborazione e le cosiddette “partite IVA” rappresentano oramai quasi un terzo dell’organico complessivo e consentono il funzionamento di servizi e uffici che, qualora venisse meno l’apporto di queste figure, non sarebbero in grado di operare. Vi sono diversi lavoratori e lavoratrici che hanno anche oltre 7 anni di “anzianità di servizio” presso la Provincia, tutti prestati con rapporti di lavoro precario, senza soluzione di continuità. Per cercare di garantire una prospettiva di lavoro certo, dunque a tempo indeterminato, a chi da anni è precario, le finanziarie 2006 e 2007 hanno previsto la possibilità per gli enti di porre in essere procedure di “stabilizzazione” mediante procedure concorsuali riservate. Ciò ha determinato nel corso del 2007 e in questi primi mesi del 2008 diversi accordi sindacali che hanno portato a oltre 300 trasformazioni dei rapporti di lavoro: da precario a tempo indeterminato, consentendo di recuperare e mantenere professionalità già formate ed esperte che danno efficienza alle amministrazioni.

In questo panorama molto positivo, la Provincia di Modena si contraddistingue per la pervicace volontà di non utilizzare efficacemente le opportunità previste dalle finanziarie citate, oltre a ignorare le disposizioni di legge e gli accordi che impongono in modo particolare ai datori di lavoro pubblici di utilizzare i contratti a termine esclusivamente per sostituzioni ed esigenze temporanee. Nell’ultimo programma delle assunzioni inviato alle organizzazioni sindacali, su una sessantina di assunzioni, è vero che sono state programmate 14 stabilizzazioni (10 di lavoratori a tempo determinato e 4 di contratti di collaborazione), ma ciò a fronte di una platea di oltre 60 attuali dipendenti aventi il requisito previsto dalla normativa. Inoltre anziché presentare alle scriventi, come previsto in finanziaria, una programmazione triennale delle assunzioni con annesso piano delle stabilizzazioni che delinei quale politica del personale l’ente voglia perseguire, la Provincia di Modena si limita al solo anno 2008. Naturalmente, dopo avere consegnato il piano occupazionale alle organizzazioni sindacali soltanto giovedì scorso, la risposta delle medesime deve pervenire entro martedì prossimo, quindi senza i tempi necessari per una analisi approfondita. E comunque, anche in caso di risposta non positiva da parte nostra l’Amministrazione Provinciale pare intenzionata a procedere unilateralmente.


La nostra risposta non è positiva. Il piano di stabilizzazione è insufficiente, non condiviso, non negoziato. Manca una politica del personale di medio termine, non si dà funzionalità a servizi ed uffici, e si lascia inalterato il problema della precarietà in Provincia a Modena. Noi siamo disponibili e aperti al confronto, altrettanto non si può dire dell’Amministrazione Provinciale.

















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