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Modena: scoperta evasione da 190 milioni di euro

Nel corso di una verifica fiscale nei confronti di un’azienda italiana operante nel settore meccanico la Guardia di Finanza di Modena ha scoperto un’evasione fiscale da circa 190mlioni di euro: le fiamme gialle hanno scoperto un sistema attraverso il quale una società tedesca consociata di quella italiana avrebbe sottratto a imposizione fiscale redditi per 164 milioni di euro e Iva evasa per 25 milioni.

La Finanza ha scoperto l’esistenza, presso l’azienda, di un contratto di agenzia per la cessione in esclusiva in Italia di beni prodotti da una societa’ tedesca , contratto in base al quale la societa’ italiana ha percepito compensi provvigionali minimi giustificati dallo svolgimento di apparenti limitate funzioni. Le Fiamme Gialle hanno ritenuto che tale contratto fosse stato stipultato ad hoc con la societa’ tedesca per eludere la normativa sulla ‘stabile organizzazione’, un termine previsto dalle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni e che sta a indicare una sede di affari per mezzo della quale un’impresa non residente esercita in tutto o in parte la sua attività sul territorio dello Stato.
Dagli accertamenti compiuti, la Guardia di Finanza ha rilevato all’interno dell’azienda italiana consociata l’esistenza di una struttura commerciale formata da persone e mezzi alle dirette dipendenze della societa’ tedesca che – sottolinea il Comando della Gdf di Modena – ha svolto, in realta’, funzioni ben piu’ ampie, non limitandosi alla sola intermediazione dei rapporti con i clienti bensi’ vendendo la merce direttamente sul territorio nazionale.
Applicando le norme sulla fiscalita’ internazionale, gli uomini del Colonnello Giordano sono giunti alla conclusione che questa struttura commerciale fosse una stabile oprganizzazione della societa’ tedesca, ‘nascosta’ all’interno della consociata italiana. Cio’ ha consentito di ‘riqualificare’ l’apparente attivita’ di intermediazione come effettiva attivita’ d’impresa svolta in Italia dalla societa’ tedesca, determinano di conseguenza in capo alla ‘stabile organizzazione’ l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi in Italia. Non avendo ottemperato a tale obbligo, l’azienda estera ha sottratto in tal modo a tassazione oltre 164 milioni di euro di elementi positivi di reddito ed Iva dovuta per oltre 27 milioni di euro.

















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