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Gli Ori della Terra reggiana 2008

Sono ben 22 i comuni della provincia di Reggio Emilia che quest’anno parteciperanno alla quarta edizione degli Ori della Terra reggiana, la rassegna di eventi e feste locali che punta alla valorizzazione delle tipicità caratterizzanti il nostro territorio legandole alle rispettive zone di origine.

La nutrita serie di appuntamenti viene organizzata dall’Assessorato alla Cultura e Paesaggio della Provincia di Reggio Emilia e dai Comuni di Bibbiano, Albinea, Fabbrico, Rolo, Novellara, Castelnovo ne’ Monti, Gualtieri, Bagnolo in Piano, Casalgrande, Castellarano, Boretto, Reggiolo, Rio Saliceto, Guastalla, San Martino in Rio, Reggio Emilia, Correggio, Carpineti, Viano, Scandiano, Rubiera, Campagnola Emilia.

Rispetto alle scorse edizioni, quest’anno si può affermare che la rassegna rifletta in modo completo le produzioni tipiche dell’intero territorio provinciale: dalla montagna alla città, dalla collina alla bassa, 22 Comuni partecipano ad un’edizione che si preannuncia interessante ed accattivante da più punti di vista. I veri protagonisti delle piazze, vie e centri storici da giugno a dicembre saranno, quindi, i prodotti dop della tavola reggiana che quest’anno si arricchiscono anche di vere e proprie particolarità gastronomiche: la mostarda a Guastalla, il gnocco fritto a Casalgrande, la proposta di contaminazione tra birra e riso a Rolo, l’erbazzone a Reggio Emilia, la zucca a Reggiolo, ecc … Ci sarà davvero solo l’imbarazzo della scelta nel percorrere in lungo e in largo il territorio per gustare e conoscere la storia dei capisaldi della cucina reggiana, dal prosciutto dop ai numerosi vini lambruschi e bianchi, dall’aceto balsamico tradizionale che il mondo ci invidia al Parmigiano Reggiano, il principe dei formaggi, altrettanto conosciuto in tutto il pianeta. Ma ci sarà anche il riso di Rolo, come l’anguria di Novellara. Castelnovo ne’ Monti, incoronata di recente da SlowFood come “Città slow” e quindi entrata a buon diritto nella rete internazionale delle “città del buon vivere”, ospiterà in luglio il Festival delle Città Slow, diventandone per tre giorni la capitale.

Quello della cultura gastronomica e del turismo su di essa sviluppatosi in questi anni è uno dei temi più confacenti allo spirito della Biennale del Paesaggio, che vuole catalizzare tutto quanto possa legarsi all’identità espressa dalle comunità inserite e considerate nello specifico della propria zona di appartenenza. E la tradizione in cucina risente fortemente degli aspetti connotanti che derivano dalle coltivazioni e allevamenti autoctoni, dal clima, dalle condizioni ambientali, geologiche come storiche e culturali. Conoscere la cucina significa conoscere aspetti importanti della cultura e delle tradizioni di un popolo.
Anche Gli Ori della Terra rientra a pieno titolo quindi nel novero di progetti che la Biennale sposa naturalmente per “affinità elettiva”, amplificandone il respiro e la ricchezza di proposte.
Un calendario distribuito su sette mesi, per una sorta di festival a rete di sedi, che un pubblico con vocazione itinerante potrà seguire godendo dei piaceri della tavola come delle innumerevoli vestigia che la provincia di Reggio Emilia vanta, distribuite su tutta la sua superficie con non consueta densità e ricchezza.
Quest’anno anche i materiali a stampa propongono una nuova veste grafica che sottolinea il coinvolgimento dell’intera provincia nell’iniziativa. Un calendario “a fisarmonica”, di formato quadrato e con le dimensioni maneggevoli di un cd rom, riporterà, da un lato e in ordine cronologico i diversi appuntamenti correlati di titolo, orari e numeri utili, e dall’altro una serie di ricette sfiziose ed originali realizzate con i prodotti tipici reggiani: il gelato all’aceto balsamico, il risotto all’anguria, la torta di castagne col saporetto, le crocchette di patate al Balsamico tradizionale e tante altre prelibatezze tutte da provare e scoprire.

















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