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Filippi (PDL-GDL) evitare che il Laboratorio Le Mani chiuda i battenti

La cooperativa di solidarietà sociale l’Ovile di Reggio Emilia ha programmato la chiusura, entro il 30 giugno prossimo, del “Laboratorio Le Mani”, sede distaccata di Castelnovo né Monti, dove si effettuano lavori di assemblaggio per conto terzi. Lo segnala, in un’interrogazione, Fabio Filippi (pdl-gdl), precisando che i vertici della cooperativa hanno fatto sapere che attualmente non sussistono le condizioni per continuare ( visto il fatturato, i dipendenti a tempo indeterminato e le spese da sostenere) e che la notizia ha messo in apprensione i lavoratori della cooperativa e tanti che prestano la loro opera in montagna.

Per tutelare i dipendenti del Laboratorio Le Mani (sei persone assunte a contratto a tempo indeterminato, tre con un contratto di borsa lavoro e una a contratto a tempo determinato), la cooperativa ha proposto trasferimenti in altre sedi, in particolare si parla dei distaccamenti di Cavriago e Corte Tegge, ma, fa presente Filippi, è proibitivo raggiungere quotidianamente queste località dall’Appennino reggiano.

Tale ipotesi, quindi, secondo il consigliere, non è praticabile per i tanti lavoratori della cooperativa, che provengono da situazioni difficili e non posseggono gli strumenti per affrontare quotidianamente un viaggio tanto lungo e costoso.


Il consigliere, pertanto, chiede alla Giunta di intervenire, anche finanziariamente, coinvolgendo il Comune di Castelnovo né Monti e la Provincia di Reggio Emilia, per evitare la chiusura del “Laboratorio Le Mani”, che fa capo alla cooperativa l’Ovile, consentendo a quest’ultima di proseguire nella sua funzione sociale e ai tanti lavoratori di continuare nel proprio percorso di inserimento nel mondo lavorativo.

La missione principale della cooperativa di solidarietà sociale l’Ovile, rileva Filippi, è quella di inserire nel mondo lavorativo persone svantaggiate, e, come evidenzia il suo stesso nome, la sua è una funzione sociale. Quindi, ad avviso del consigliere, le amministrazioni locali dovrebbero sostenerla in questo compito, specie nelle zone geografiche più disagiate come la montagna, che, sostiene il consigliere, andando avanti di questo passo sarà sempre più spopolata.
















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