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Reggio E.: Percezione dell’alcol: ”Perdersi in un bicchiere”

L’associazione di genitori Un Sasso nello stagno, in collaborazione con il Ceis (Centro di solidarietà di Reggio), promuove un corso gratutito sulla gestione delle tematiche dell’alcol nella quotidianità. Le iniziative, dal titolo “Perdersi in un bicchiere”, vedono il patrocinio della Provincia e del Comune di Reggio e sono state realizzate grazie al contributo della Fondazione Manodori.

L’obiettivo è quello di analizzare il fenomeno in profondità, con particolare attenzione ai più giovani, ma anche a come i genitori percepiscono il problema. A questo proposito è stato anche distribuito un questionario a 600 studenti, tra i 14 e i 19 anni, e a 300 genitori. I risultati sono attualmente in fase di raccolta.
I dettagli sono sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Allende e a cui erano presenti l’assessore provinciale alla Solidarietà Marcello Stecco, l’assessore all’Istruzione della Provincia Gianluca Chierici, l’assessore alla Scuola del Comune di Reggio Iuna Sassi, il presidente dell’associazione Un sasso nello stagno Giampietro Bevivino e Nadia Riccò, sempre dell’associazione, e il direttore del Ceis Mario Cipressi.

L’assessore alla Solidarietà della Provincia Marcello Stecco ha sottolineato che “si tratta di un’iniziativa di cittadinanza attiva”, ricordando come il “problema dell’abuso di alcol fra i più giovani si leghi purtroppo ad un problema anche di sicurezza stradale”. E proprio “nel senso della prevenzione delle stragi del sabato sera vanno due iniziative messe in campo dalla Provincia, il Discobus, e dal Comune di Reggio, il Taxi-Amico” ricordate dall’assessore alla Scuola del Comune di Reggio Iuna Sassi. Anche Mario Cipressi del Ceis ha spiegato come “l’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti influisca sui decessi in modo nuovo rispetto al passato e con dati purtroppo allarmanti”.
L’assessore all’Istruzione della Provicnia Gianluca Chierici ha voluto richiamare invece “l’importanza di due ruoli complementari nell’educazione dei più giovani, da un lato la scuola, dall’altro la famiglia. Troppo spesso c’è un rimpallo volto a delegarsi a vicenda le responsabilità, mentre i giovani hanno bisogno di modelli unidirezionali”.

Il presidente dell’associazione Un sasso nello stagno Giampietro Bevivino ha sottolineato come “l’obiettivo sia quello di coinvolgere i genitori in modo attiva”. Nadia Riccò, sempre dell’associazione, a questo proposito ha spiegato che “non si tratta solo di stigmatizzare l’abuso, ma c’è bisogno di affrontare il tema anche nella quotidianità, che è fatta di piccoli gesti che possono essere educativi o, viceversa, diseducativi.

I questionari
La ricorrenza di aprile – mese dedicato prevenzione alcologica – è divenuta pretesto per una riflessione ad ampio respiro che coinvolge genitori, educatori, ragazzi e istituzioni sulle pratiche quotidiane che contemplano consumo ed abuso delle bevande alcoliche. Oltre i devastanti effetti quotidianamente rilevati negli accertamenti a seguito di incidenti sulla strada, l’alcol determina comportamenti a rischio in fasce di ragazzi sempre più giovani, ma soprattutto diventa una modalità di interazione, oltre che risposta ad un malessere, tra gli adolescenti.
Al fine di indagare meglio i comportamenti ed i relativi rischi nei quali possono incorrere gli adolescenti legati al consumo dell’alcol e alle abitudini da esso generate, l’associazione Un sasso nello stagno ha distribuiro ben 600 questionari a ragazzi nella fascia d’età tra i 14 ed i 19 anni, negli istituti Scaruffi-Levi-Tricolore di Reggio Emilia e al D’Arzo di Montecchio. Analogo questionario, è stato distribuito a 300 genitori degli studenti del D’Arzo, ed altrettanti agli iscritti dell’associazione. I risultati, attualmente in fase di raccolta, saranno elaborati con l’ausilio della dottoressa Sandra Bosi del Centro prevenzione sociale (Cps).
Le iniziative pubbliche
“Perdersi in un bicchiere” è anche il titolo di un ciclo di due iniziative pubbliche, rivolte in particolare ai gentori e dedicate alla percezione dell’uso dell’alcol, in particolare nella quotidianità.
Il primo incontro è in programma giovedì 8 maggio, alle ore 21, nella sala teatro della parrocchia Sant’Agostino (via Reverberi, 3 a Reggio Emilia) e vedrà la partecipazione oltre che della dottoressa Sandra Bosi del Cps. Nel corso della serata sono previste anche alcune drammatizzazioni teatrali curate da Antonietta Centoducati e Gianni Binelli, con l’accompagnamento musicale di Simona Boni, tratte dallo spettacolo “Ma è solo un bicchiere”. Si aggiungeranno ad esse testimonianze e riflessioni di chi, più direttamente di altri, conosce le problematiche dell’alcol.

All’interno della serata saranno proposti ed organizzati gruppi di riflessione che si attiveranno nella settimana successiva con il coordinamento del Cps.
Il secondo incontro si terrà mercoledì 21 maggio alle ore 20.30, nell’aula magna dell’Università di Modena e Reggio Emilia (via Allegri, 9). Dopo un cocktail analcolico di benvenuto preparato dagli studenti dell’istituto alberghiero Motti, Mario Cipressi del Ceis esporrà le considerazioni emerse all’interno dei gruppi di riflessione e relative ai risultati dei questionari. Al professor Guido Tallone, educatore e vicepresidente del gruppo Abele, il compito di affontare la questione di come l’alcol è vissuto nella quotidianità e di come interagisce nei rapporti educativi e di relazione tra adulti ed adolescenti.
















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