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Umberto Galimberti parla di giovani all’aula magna Pietro Manodori di Reggio

“Il futuro non è più percepito come promessa ma come minaccia. Da ciò la crisi: la psiche è sana quando è aperta al futuro. Il futuro chiude le sue porte o si apre per presentarsi come incertezza”. E’ con questa tesi che si apre il libro “L’ospite inquietante – il nichilismo e i giovani” che il filosofo Umberto Galimberti presenterà domattina sabato 3 maggio alle ore 10 nell’aula magna Pietro Manodori di viale Allegri in occasione del debutto di “Futuro semplice – oggi avrò una città mia” organizzato dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con il Ministero delle Politiche Giovanili, Anci, Iter, Bipop-Carire e Università di Modena e Reggio Emilia.

All’incontro parteciperanno anche Iuna Sassi Assessore Scuola Università Giovani e il prof. Massimo Neri. Un libro che parla dei giovani ma che fa riflettere anche gli adulti sul “male di vivere” attuale. Galimberti non risparmia nessuno, genitori, insegnanti…psicologi, e punta il dito contro l’incapacità attuale a leggere il cuore dei giovani e cogliere il senso di vuoto, il nichilismo, che vi alberga. L’origine di questo disagio non è però da attribuire al singolo ma è “culturale” in quanto è la nostra cultura ad affievolire le emozioni, a restringere gli orizzonti, a spegnere le utopie, a confondere e spegnere i pensieri e le passioni.
Un libro che consiglio a tutti gli adulti, genitori e no, perché è facile puntare il dito contro questi ragazzi che spesso si spingono a gesti estremi di cui ci accorgiamo solo quando sono rivolti contro di noi. Gli stessi giovani che però lasciamo nel silenzio quando non proviamo a cogliere la comunicazione implicita anche nel più insensato dei gesti, che si nascondono dalla loro incapacità comunicativa liberando le emozioni attraverso serate forsennate in discoteca con alcool e droghe che aiutano a sentire almeno un corpo che poco dopo potrebbe finire chiuso in lamiere di alta velocità.
I ragazzi stanno male, tutti, perché fanno fatica a proiettarsi nel futuro, perché la scuola ha fallito nel suo compito educativo, perché gli adulti stanno male o sono distratti, perché non riescono più a farsi coraggio con il proprio passato per regalarsi utopie come mete da raggiungere, perché non ricevono più un’educazione al cuore da un mondo di adulti analfabeti affettivi.
Scrive: “ oggi i giovani sono più soli e più depressi, più rabbiosi e ribelli, più nervosi e impulsivi, più aggressivi e quindi impreparati alla vita, perché privi di quegli strumenti emotivi indispensabili per dare avvio a quei comportamenti quali l’autoconsapevolezza, l’autocontrollo, l’empatia, senza i quali saranno si capaci di parlare, ma non di ascoltare, di risolvere i conflitti, di cooperare.”
Il libro aiuta a riposare uno sguardo attento sui nostri giovani che spesso vengono visti ma non guardati. Aiuta a cogliere il nichilismo che alberga nel loro animo, e nel nostro, con la differenza che noi possiamo farci forza pensando al nostro passato colmo di vita e di esperienza loro no. E senza passato anche il futuro può non avere senso. Nulla può avere senso, neppure il suicido o il sasso lanciato dal cavalcavia.
La via di uscita da questo nichilismo c’è, basta solo aiutare i ragazzi a diventare consapevoli della loro unicità, delle loro capacità, della loro emotività. Un giovane curioso e consapevole di se trova la via d’uscita dal nulla, trova le vie dove realizzare i sogni che, solo se sognati, possono diventare la realtà di una vita vissuta con significato.

Tra gli appuntamenti in programma per “Futuro semplice” anche un incontro con l’economista Vincenzo Galasso previsto per mercoledì 13 maggio alle ore 19 in Gabella e con il prof. Carlo Buzzi dell’istituto Iard previsto per venerdì 15 maggio alle ore 21 sempre in Gabella. Per maggiori informazioni è possibile consultare il Portale Giovani.
















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