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Traffico illecito rifiuti scoperto nel modenese dal Corpo Forestale dello Stato

Vasta operazione del Corpo Forestale dello Stato – denominata “Cambronne” e coordinata dalla locale Procura della Repubblica – per contrastare le attività illecite di numerose ditte operanti nel settore della pulizia delle fosse settiche – i cosiddetti “autospurghi” – alle quali sono stati contestati i reati di traffico illecito di rifiuti, gestione di rifiuti non autorizzata, falsità ideologica in atto pubblico e furto aggravato.


21 le perquisizioni eseguite presso i depositi e le sedi legali di 17 ditte nei comuni di Modena, Carpi, Castelvetro, Fiorano, Formigine, Nonantola, Vignola e San Cesario ed hanno sequestrato 19 automezzi impiegati nelle attività illecite.

Dopo un lungo lavoro di indagine, iniziato nel maggio del 2007, attraverso appostamenti e pedinamenti e documentazione fotografica, il Corpo Forestale ha messo in luce un diffuso malaffare nel settore degli autospurghi confermando le numerose segnalazioni provenienti da diverse fonti confidenziali che riportavano il malessere delle numerose ditte che operano invece nel rispetto della legalità.
I fanghi aspirati nelle operazioni di pulizia delle fosse settiche, individuati dalla normativa come rifiuti liquidi da smaltire nei depuratori autorizzati, erano invece riversati in vari modi nella rete fognaria oppure sparsi sul terreno agricolo.

Di rilievo la posizione di due dei soggetti indagati, le cui attività illecite hanno assunto i connotati di vere e proprie organizzazioni imprenditoriali dedite al traffico illecito di rifiuti.
E’ stata stimata, per le ditte indagate, una quantità annua complessiva di rifiuto liquido illecitamente smaltito pari a 8-9.000 tonnellate, eludendo il pagamento agli enti gestori degli impianti di trattamento di un importo approssimabile a 250.000 euro l’anno, nonostante che i costi per le operazioni di smaltimento fossero ugualmente addebitati ai clienti.
















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