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‘La Locandéra’ in scena al Teatro Storchi di Modena martedì

In occasione dell’anno goldoniano, in cui si celebrano i trecento anni dalla nascita del noto commediografo veneziano, Luciano Simonazzi, storico cultore e studioso del dialetto modenese nonché capocomico di una delle compagnie dialettali di più antica tradizione di Modena, ha scelto di tradurre integralmente una delle opere più conosciute dell’artista, “La Locandiera”. La Locandéra andrà in scena al Teatro Storchi di Modena martedì 22 aprile alle ore 21 con la compagnia teatrale I Teatrant ed Modna e la regia di Luciano Simonazzi.
Un’occasione per festeggiare insieme l’importante anniversario legato a uno dei maggiori autori di teatro del Settecento.


Trama: Mirandolina viene costantemente corteggiata da ogni uomo che frequenta la locanda, e in modo particolare dal marchese di Forlipopoli, un aristocratico decaduto a cui non rimane nient’altro se non il prestigioso titolo nobiliare, e dal conte d’Albafiorita, un mercante che, arricchitosi, è entrato a far parte della nuova nobiltà. I due personaggi rappresentano gli estremi dell’alta società veneziana del tempo. Il marchese, avvalendosi esclusivamente del suo onore, è convinto che basti la sua protezione per conquistare il cuore della bella. Al contrario, il conte, crede che così come ha comperato il titolo, possa procurarsi l’amore di Mirandolina acquistandole numerosi regali. L’astuta locandiera, da buona mercante, non si concede a nessuno dei due, lasciando intatta l’illusione di una possibile conquista. I nobili clienti, invaghiti, tardano a lasciare l’osteria, e così facendo contribuiscono alla crescita del profitto della locanda. L’arrivo del Cavaliere di Ripafratta, un aristocratico altezzoso ed un misogino incallito che disprezza ogni donna, sconvolge il fragile equilibrio instauratosi nella locanda. Il Cavaliere, ancorato alle sue origini di sangue blu, lamentandosi del servizio scadente della locanda, detta ordini a Mirandolina, e rimprovera il conte ed il marchese di essersi abbassati a corteggiare una popolana. Mirandolina, ferita nel suo orgoglio femminile e non essendo abituata ad essere trattata come una serva, si promette di far sì che il cavaliere s’innamori di lei. In breve tempo, riesce nel suo intento: il Cavaliere cede, e tutto il sentimento d’odio che provava si tramuta in un appassionato amore che lo tormenta. Proprio il suo disprezzo verso il sesso femminile lo ha reso vulnerabile alle malizie della locandiera, poiché non conoscendo le armi nemiche non ha potuto difendersi. Mirandolina, però, lo rifiuta appena vede che il suo gioco le sta sfuggendo di mano: il marchese ed il conte, notando le speciali attenzioni di Mirandolina rivolte al cavaliere, bruciano di gelosia e vogliono vendicarsi del loro comune rivale in amore. Il cavaliere dilaniato dai due sentimenti contrastanti, non vuole far sapere che è caduto vittima dei lacci di una donna, ma freme ansiosamente di avere la locandiera per sé, ed è disposto perfino a usare la violenza per realizzare il suo fine. Mirandolina, con un abile stratagemma riappacifica i nobili, si sposa con il cameriere Fabrizio, che l’aveva sempre amata e che mirava a lei anche per diventare il padrone della locanda, e si ripromette di non giocare più con il cuore degli uomini. Mirandolina non ama Fabrizio, ma aveva promesso a suo padre, prima della morte, che l’avrebbe sposato.

Per informazioni e prenotazioni: Biglietteria Telefonica – tel: 059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. Biglietteria dei Teatri Via Scudari, 28 Modena tel: 059 2032993. Vendita on line: Emilia Romagna Teatro.
















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