Si è concluso con la condanna dell’imputato e il riconoscimento delle istanze della parte offesa, il processo per maltrattamento di minore, in cui il Comune di Reggio Emilia, per la prima volta in un caso di questo genere, si è costituito parte civile per conto della vittima: una bambina oggetto di sopraffazione e violenza da parte del padre.
Il giudice del tribunale di Reggio, Giovanni Ghini ha accolto la tesi del pubblico ministro Giampiero Nascimbeni, riconoscendo la colpevolezza del genitore e condannandolo a un anno e mezzo di reclusione (pena sospesa), e la richiesta del Comune di risarcimento del danno a favore della minore.
L’esito della sentenza è stato possibile grazie anche al lavoro svolto sia dagli assistenti sociali comunali sia dall’avvocato Francesca Ghirri, in rappresentanza del Comune, supportati dalla consulenza dal criminologo Lino Rossi e dal medico legale Maria Stella D’Andrea.
Il tribunale ha riconosciuto la ‘dignità di vittima’ a un minore. La bambina ha chiesto se il giudice “aveva spiegato al papà che i bimbi non si picchiano”.


