Come allargare la rappresentanza e rappresentatività del sindacato nelle realtà concrete e diversificate del lavoro? Come costruire e praticare concretamente queste scelte?
Qual è il ruolo del sindacato davanti alle nuove condizioni di disagio sociale, di incertezze, interessi, aspirazioni, solitudini e opportunità che coinvolgono i lavoratori dentro le trasformazioni del lavoro, del territorio in cui si opera e si vive?
E ancora: quali priorità, contenuti negoziali, sedi e limiti per affrontare le sfide della società aperta? Come cambia la rappresentanza del lavoro nella società liquida? In che modi la struttura organizzativa può essere strumento di realizzazione degli obiettivi scelti? Come rafforzare la capacità di attuazione delle decisioni?
Come dare nuova forza alle battaglie del sindacato e ai diritti dei lavoratori?
Una discussione aperta e trasparente, per decisioni innovative e responsabili: questi gli obiettivi della Conferenza d’organizzazione della Filtea-Cgil – venerdì 18 e sabato 19 aprile presso il Meeting hotel Centergross Bologna – che vedrà partecipare ai lavori delegati e quadri sindacali di distretti e realtà locali, responsabili delle istituzioni, studiosi, dirigenti nazionali.
Due giorni di riflessioni e proposte, con largo spazio ai territori, ai giovani, alle donne, all’innovazione.
La Conferenza arriva in una fase storica delicata, in cui alla crisi economica internazionale, al “peso” dell’euro forte rispetto al dollaro, al costo dell’energia, al perdurare e aggravarsi dell’emergenza salariale per i lavoratori dipendenti e pensionati per i prezzi che crescono, si è determinato un quadro reso ancora più complesso dai risultati elettorali, che hanno visto, da una parte, la vittoria di una coalizione di forze ed interessi che appaiono portatori di una visione marginalizzante del sindacato, e dall’altra hanno prodotto uno scenario completamente nuovo negli schieramenti, nelle presenze parlamentari, nelle scelte elettorali dei cittadini, nelle ragioni e nelle pratiche di rappresentanza.
In un momento difficile, accentuato ancora dal crescente sentimento di critica, da parte di opinion leader e media, nei confronti del sindacato, appare quindi decisivo che la stagione delle conferenze di organizzazione, di categoria e confederale, sia gestita e vissuta come occasione vera di dibattito, non rituale, con seria e reale capacità di analisi, in grado poi, di proporre, coerentemente,coraggiosamente, le proposte di innovazione e cambiamento, necessarie per la fase nuova a cui il sindacato deve rispondere.
La Filtea arriva alla propria Conferenza dopo anni importanti di lavoro, di innovazione, talvolta di avanguardia.
Abbiamo cercato di rappresentare interessi e valori delle lavoratrici e dei lavoratori tessili e di tutto il sistema produttivo della moda italiana, con scelte posizionate sempre sulla strada del governo condiviso e partecipato – dei lavoratori e del sindacato -, dei necessari cambiamenti dell’organizzazione del lavoro nelle imprese, nei territori, nelle filiere produttive locali, europee, internazionali: relazioni industriali serie e dialoganti, stimolo alle imprese e alle istituzioni per l’assunzione di responsabilità, ciascuno per la sua parte, nel determinare le politiche necessarie a stare nella competizione internazionale, tutelando lavoro e imprese. E, ancora, sostenendo la battaglia per la maggiore presenza delle donne nel lavoro e contro ogni forma di discriminazione.
Utilizzando il ruolo della contrattazione nazionale e di secondo livello per estendere la rappresentanza e la rappresentatività a tutti i lavoratori del settore.
Partecipando con forte volontà e convinzione alla scelta del congresso della cgil del 2006, sulla costituzione della nuova categoria che integrava la Filtea e la Filcem. Scelta strettamente legata alla necessità “ qualitativa e quantitativa”di organizzare la rappresentanza e la rappresentatività della cgil in settori e filiere di un mondo del lavoro trasformato e determinante per la crescita e lo sviluppo del Paese e, per la stessa qualità contrattuale e di politiche sindacali innovative.
Questa conferenza deve proseguire sulla strada della lettura concreta dei processi reali che caratterizzano le nostre politiche organizzative e proporre a noi prima, alla Cgil poi, le priorità necessarie da decidere e rapidamente, attuare.
