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Attività Cobat 2007: 15.000 tonnellate di batterie al piombo avviate a riciclo

Sono state 15.008 le tonnellate di batterie al piombo esauste raccolte ed inviate a riciclo dalla rete Cobat in Emilia Romagna nel 2007. Un risultato in crescita del 2,4% rispetto al 2006, che conferma la Regione al 3° posto in Italia, dopo Lombardia e Veneto.


La ripartizione territoriale evidenzia i risultati delle province di Bologna (4.650,22 ton.) e Modena (2.936,06 ton.), che coprono quasi il 50% della raccolta regionale.
Seguono: Reggio Emilia (1.858,92), Forlì (1.365,28), Parma (998,238), Ravenna (987,377),
Rimini (987,088), Piacenza (614,535) e Ferrara (610,424).

Accordi e collaborazioni sul territorio
Al fine di sostenere la diffusione di una rete sempre più capillare di centri di raccolta delle batterie esauste nei singoli comuni, il Cobat – attraverso la stipula di convenzioni – fornisce gratuitamente alle amministrazioni comunali contenitori speciali ed il servizio di svuotamento periodico presso le isole ecologiche comunali. Ad oggi i comuni dell’Emilia Romagna serviti direttamente dal Cobat sono 296, pari all’95% della popolazione regionale.
Il 2007 conferma l’eccellenza in tutta Italia
Attualmente il Consorzio effettua il servizio di raccolta presso quasi 59.000 produttori del rifiuto sull’intero territorio nazionale, per un numero di ritiri pari a 140.780 /anno, con un servizio di raccolta svolto presso 560 produttori ogni giorno.
Nel 2007 sono state raccolta ed inviate a riciclo 187.624 tonnellate di batterie esauste su tutto il territorio nazionale: il 50,8% è stato raccolto al nord, il 21,5% al centro, il 27,7% al sud e nelle isole.
20 anni di raccolta
In 20 anni il Cobat ha raccolto 2.782.929 ton di batterie esauste, pari a circa 230 milioni di batterie avviate a riciclo e con un tasso di recupero prossimo al 100% dell’immesso al consumo. Un sistema efficiente che ha permesso di recuperare 1.558.440 ton di piombo metallo, 130.798 ton di polipropilene, e di neutralizzare 455.388 milioni di litri di acido solforico.
Le oltre 110.000 ton di piombo recuperate ogni anno rappresentano oltre il 50% del fabbisogno nazionale di questa materia prima e la loro re-immissione nel circuito industriale si traduce in un risparmio di circa 200 milioni di euro nelle importazioni di piombo da parte del nostro Paese. Da sottolineare, infine il forte risparmio energetico: il processo di recupero, infatti, permette una riduzione di circa il 66% dell’energia che sarebbe stata necessaria all’estrazione e produzione del metallo.
















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