Klaus Schulze, che negli anni ’70 fu il capostipite della ‘musica cosmica’ (combinazione tra suoni elettronici e melodie pop) insieme a Tangerine Dream, Popul Wuh e Kraftwek, terrà l’unico concerto italiano l’8 aprile a Bologna, al Teatro Celebrazioni, mantenendo fede ad una promessa del 2005, quando il suo concerto saltò per una lunga malattia.
Berlinese, 61 anni, Schulze è sulla scena da quasi quarant’anni: esordì infatti nel ’69 suonando con i Tangerine Dream batteria e percussioni in ‘Electronic meditation’ (che per il gruppo fu l’esordio discografico), per poi fondare gli Ash Ra Temple in cui rimase poco piu’ di un anno. Nel 1972 la prima incisione come solista, ‘Irrlicht’, con l’introduzione del sintetizzatore e di altre macchine elettroniche per suite che, per la cultura musicale classica e contemporanea di Schulze, erano improntate a a quel ‘sinfonismo romantico’ proposto poi, anche con maggiore successo, da Vangelis e Jean Michel Jarre.
La sua produzione discografica è vicina ai cento titoli comprese le collaborazioni: come solista Schulze ha inciso 45 dischi, oltre a box-set con registrazioni inedite che propone dal proprio sito internet, coprendo un arco di tempo che va dagli anni ’70 ad oggi, con lavori importanti tra cui ‘Blackdance’, ‘Moondown’ (di discreto successo anche in Italia) e soprattutto il doppio ‘X’, con quattro lunghi brani dedicati ad altrettanti personaggi della cultura tedesca. Dopo che il computer ha soppiantato i sintetizzatori (‘The dark side of the moog’ è il titolo di dieci dischi realizzati da Schulze a cadenza poco piu’ che annuale dal 1994), l’artista tedesco fa ampio uso di ‘campionatori’ e personal computer, restando comunque un nome di culto con seguito di fan in tutta Europa.