Dopo aver lavorato sulla tragedia eschilea ‘I sette contro Tebe’, presentata a Modena durante Vie Scena Contemporanea Festival 2006, il Balletto Civile si rivolge a Euripide con Battesimi dell’acqua e del coraggio, in scena al Teatro delle Passioni dal 26 al 28 marzo (ore 21) liberamente ispirato alla tragedia Le Troiane.
Tutto inizia l’indomani della fine della guerra come ne I sette a Tebe dove prevaleva il silenzio del campo di battaglia dopo la desolazione del combattimento e una danza basata su un ritmo incalzante e ritmato, tanto da farsi militare. In Battesimi, la centralità della narrazione si sposta dalla parte dei perdenti e non dei vincitori. Questa inedita prospettiva, messa in campo per la prima volta da Euripide, punta i riflettori sui vinti e in particolare sulle donne, con lo scopo di gettare luce sulle sofferenze e sul dolore causati dai conflitti armati. Il poeta tragico dipinge un popolo che ha una sola possibilità di azione: rimanere lì, dove nessuno vorrebbe stare, in un luogo di sospensione tra la guerra e un nuovo equilibrio da definirsi. Battesimi ridisegna questo luogo di confine dove ci si accorge che un cambiamento è ormai maturo. La scena è invasa da un grande tappeto d’erba, dove non cresce e non si evolve nulla se non una lenta resurrezione: l’improvvisa rinascita di un popolo vivo e fiero, pronto a far tremare le ceneri sotto le rovine. Un gruppo di donne spaurite danzano legate alle loro borsette, ostaggio di un esercito di uomini, di ragazzi giovani che non conoscono gli orrori della guerra che ha sterminato le loro famiglie. Azioni semplici e rituali diventano il punto di partenza, il motore di tutto il movimento. La forza dei canti e del ballo sono l’eco della volontà di spingersi verso la gioia scivolosa della vita.
Il Balletto Civile è una compagnia teatrale, nata per volontà di alcuni attori danzatori sotto la guida di Michela Lucenti. Un insieme di persone molto diverse, con punti di vista, visioni e livelli di preparazione tecnica diversi. Queste differenze hanno determinato la qualità del dialogo fisico, spesso condizionato da un limite e da una inadeguatezza. Il lavoro consiste in parte nel mettere i propri limiti al servizio della felicità della relazione, della trasparenza e della precisione esecutiva. Quasi tutti i componenti del gruppo di lavoro non sono stati danzatori di formazione, ma principalmente attori, questo sottolinea l’importanza che il teatro assume nel dialogo fra i corpi. Un tipo di teatro quello del Balletto Civile che si nutre del lavoro che le persone fanno raccogliendosi attorno alla capacità di dire delle cose che non si possono imparare, come si fa in una scuola con le nozioni e le opinioni. Un teatro in cui la sperimentazione è centrale essendo la risultante di ciò che quelle persone sono, di come si mettono in gioco, anche al di fuori della scena e al di là del risultato performativo.