Vince la scommessa la mostra dedicata a Emilio Villa, promossa dal Comune di Reggio Emilia con il contributo di Ccpl, ideata e curata da Claudio Parmiggiani: quella della partecipazione del pubblico che dall’inaugurazione affolla la restaurata Chiesa di San Giorgio (via Farini 10).
Sono infatti 5.498 i visitatori ad oggi per l’esposizione che vuole riportare in luce un artista, scrittore e poeta affascinato dalla Bibbia e dall’antropologia, un critico d’arte che seppe vedere grandi artisti come “Manzoni, Burri e Fontana in relazione ai destini dell’uomo, nella loro dimensione tragica”, come sottolinea con grande acutezza Anna Detheridge nel servizio del ‘Sole 24 Ore’ di domenica scorsa.
La mostra sarà aperta anche per Pasqua e per Pasquetta e sono confermate anche le visite guidate gratuite alle ore 17 sia domenica che lunedì prossimi.
La visita consentirà di ammirare le opere significative degli artisti ai quali Villa (1914/2003) ha dedicato uno o più testi in Attributi dell’arte odierna come Burri, Cagli, Capogrossi Duchamp, Manzoni, Matta, Pollock, Rothko, Sam Francis, Twombly.
Queste opere adornano le diverse cappelle, il transetto e l’abside della chiesa e concorrono a costituire nell’insieme il lato più stupefacente della mostra. Un luogo dove religiosità e arte contemporanea si fondono in una dimensione assolutamente inedita e unica: un tempio dell’arte contemporanea, luogo religioso e laico al contempo.
Ma accanto a questi artisti il pubblico potrà conoscere i manoscritti della traduzione della Bibbia conservati nell’Archivio Emilio Villa presso la biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, ciò che Villa considerava il centro profondo della sua ricerca, il tentativo, rimasto incompiuto, di una nuova traduzione della Bibbia.
Accanto a questo, in mostra è presente il corpus completo dei libri a stampa, lavori unici, testi poetici verbo-visivi di Emilio Villa, riviste di letteratura o di arte da lui edite e dirette, cataloghi di mostre pubblicazioni di “affiche”, libri o pieghevoli, realizzati in proprio o da altri o in collaborazione con artisti o poeti, edite durante la sua vita e chiaramente da lui approvate. Sono prese in particolare considerazione le opere fino al 1986, data a partire dalla quale Villa, colpito da una paralisi, non fu più in grado di parlare né di scrivere.
Il luogo dell’esposizione, la suggestiva chiesa di San Giorgio appartenuta ai Gesuiti e di recente restaurata, consentirà di presentare al pubblico la straordinaria circolarità dell’impegno intellettuale di Emilio Villa nei diversi ambiti della cultura dimostrando – tra accumulazioni di testimonianze e improvvise rarefazioni – la vitalità di un pensiero che ha saputo cogliere in profondità la complessità della sua epoca.