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Il Consorzio di bonifica Burana dichiara guerra alle nutrie anche nel modenese

Problemi di sicurezza idraulica dovuti a cedimenti e crolli arginali, migliaia di euro di danni alle coltivazioni, disequilibri nell’ecosistema del proprio reticolo di bonifica: sono soltanto alcuni degli aspetti legati alla comparsa e alla successiva proliferazione nei canali del Consorzio di Burana di questo esemplare, il Myocastor corpus, volgarmente chiamato nutria.

La nutria, infatti, non è animale delle nostre zone, ma è stato importato dal sudamerica come animale da pelliccia. È la prolificità dell’animale a rappresentare oggi una vera e propria emergenza: si tratta di una specie priva di competitori naturali e predatori, per la quale solo un intervento dell’uomo può riportare quell’equilibrio oggi mancante.

“La sicurezza, si sa, è l’obiettivo primario del nostro Consorzio – afferma Gianni Chiarelli direttore del Burana – e oggi la massiccia presenza e crescita senza controllo delle nutrie nei nostri canali di bonifica ci crea forti problemi nella gestione dei rilevati arginali. Le nutrie scavano tane che sono vere e proprie voragini negli argini dei canali di bonifica e già diverse volte si sono verificati crolli dei corpi arginali che separano in diversi tratti le enormi masse d’acqua trasportate dal Consorzio dalla campagna e dai centri urbani circostanti, soggiacenti per alcuni metri rispetto al livello di scorrimento dell’acqua, con conseguenti allagamenti di vaste aree a fianco dei canali”.

Così come messo in atto con la Provincia di Ferrara e di Mantova, è questione di giorni la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra la Provincia di Modena, gli Enti di presidio territoriale idraulico, tra cui il Burana, le Associazioni degli Agricoltori e gli ATC MO 1 e MO2 per promuovere azioni finalizzate alla prevenzione dei danni idraulici, agricoli ed ecologici arrecati dalla nutria.

A tale proposito, il presidente del Burana Fausto Balboni ribadisce: “entro il 28 marzo ci auguriamo di giungere alla definizione del piano di controllo tramite eradicazione dell’animale, sperando di chiudere un capitolo, quello delle nutrie, che ci crea preoccupazione da anni e che nel territorio modenese ha visto adottare, ad oggi, misure insufficienti. Ci auguriamo di arrivare ad un’intesa con la Provincia di Modena anche riguardo tutti gli aspetti del processo di eradicazione delle nutrie, che hanno conseguenze anche sotto il profilo economico. Definito l’aspetto finale dell’iter procedurale, ci attendiamo che le azioni definite nel Protocollo vengano intraprese al più presto e con la massima efficacia per ottenere i risultati attesi”.

















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