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Reggio E.: ‘Il Genio delle Donne’ chiude con la regista Alina Marazzi

Chiude oggi ‘Il Genio delle Donne – Percorsi del sapere femminile’, il progetto dedicato all’approfondimento di temi legati alla cultura di genere promosso dall’assessorato Cultura e dall’assessorato Diritti di cittadinanza e pari opportunità del Comune di Reggio Emilia e dall’associazione Donneinsieme, per la cura di Adriana Cavarero.

Al cinema Rosebud (via Medaglie d’Oro della Resistenza 6), alle ore 20.30, con la regista Alina Marazzi si parlerà degli anni della liberazione sessuale partendo dalla proiezione del suo ultimo film Vogliamo anche le rose (2007, 85’), che racconta il profondo cambiamento portato dalla liberazione sessuale e dal movimento femminista in Italia a cavallo tra gli anni sessanta e settanta. Il film si propone di raccontare fatti della storia recente con l’originalità di uno sguardo ‘al femminile’ su vicende che videro protagoniste proprio le donne. Le storie, vere ed esemplari, riportate nei diari privati di tre giovani donne mostrano le ragioni più intime e personali che stanno alla base di questa rivoluzione sociale, dalla presa di coscienza della condizione femminile alla messa in discussione del primato maschile, fino a una radicale revisione del rapporto uomo-donna.
Dichiara la regista: “Ho voluto ripercorrere la storia delle donne tra la metà degli anni Sessanta e la fine degli anni Settanta per metterla in relazione, a partire dal ‘caso italiano’, con il nostro presente globale, conflittuale e contraddittorio. Con l’intenzione di offrire uno spunto di riflessione su temi ancora oggi parzialmente irrisolti o oppure addirittura platealmente rimessi in discussione”.

Ingresso euro 4,50 (ridotto euro 3,50).
Info: Comune di Reggio Emilia, assessorato Cultura via Dante Alighieri, 11 – 42100 Reggio Emilia – tel. 0522 456249 – Comune di Reggio Emilia.

Alina Marazzi è nata a Milano nel 1964. Ha curato la regia di documentari televisivi a carattere sociale; ha lavorato come aiuto regista per il cinema (G.Piccioni, P. Gay, G. Maderna). Ha collaborato con lo Studio Azzurro sia su progetti cinematografici che installazioni artistiche. Tra le altre attività ha tenuto laboratori audiovisivi all’interno del carcere di San Vittore a Milano e per due anni ha lavorato all’interno del progetto Fabrica sotto la direzione artistica di Godfrey Reggio. Si è segnalata all’attenzione della critica e del pubblico internazionale con il suo primo film documentario Un’ora sola ti vorrei presentato al Festival di Locarno nel 2002 seguito poi dal documentario Per sempre, racconto intenso di vite femminili nei monasteri di clausura.
















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