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Frode su ricambi auto: perquisizioni in varie città italiane

Un anno di indagini della Guardia di Finanza, a Torino, su una presunta frode all’Iva nel settore del commercio dei ricambi per auto, ha portato all’erresto di 11 persone mentre altre 4 risultano indagate.

Nel corso dell’operazione, chiamata ‘Spare’, e durata oltre un anno, sono state eseguite più di 50 perquisizioni su tutto il territorio nazionale (Torino, Milano, Napoli, Reggio Emilia, Rimini, Monza). Ne è emerso un giro di presunte false fatture di oltre 200 milioni di euro.

L’inchiesta, coordinata dal pm BrunoTinti della procura di Torino, prese le mosse da una verifica fiscale in una ditta di Rivoli, dove i finanzieri avevano notato che molte operazioni commerciali venivano effettuate sia in acquisto, sia in vendita, nei confronti degli stessi soggetti. Le merci, accompagnate da fatture all’apparenza ineccepibili, venivano commercializzate a diverse società apparentemente indipendenti tra loro, risultate, invece, prive di autonoma struttura logistica, commerciale ed organizzativa e, in realtà, riconducibili agli stessi soggetti o intestate a prestanome. Aziende costituite per emettere fatture false o per acquistare i ricambi per auto dai paesi Ue – avvalendosi del regime di sospensione d’imposta – per poi rivenderli in Italia a prezzi inferiori a quelli di mercato.

I reati contestati sono associazione a delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti e distruzione di documentazione fiscale.
















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