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Sassuolo: resoconto del Consiglio Comunale dell’11 marzo

Svolte le interrogazioni previste e approvati alcuni importanti punti posti all’Ordine del giorno.
Ordinanze del Sindaco per i due palazzi di Braida.
Il Consiglio Comunale discute e approva un documento sul terrorismoIn occasione della Giornata Europea per le vittime del terrorismo.


Seduta di intenso lavoro poi quella del Consiglio Comunale cittadino svoltasi nella serata di martedì 11 marzo presso
la sala consiliare di via Pretorio, al nuovo Comparto Municipio.
Svolte infatti le interrogazioni in programma e approvati alcuni importanti provvedimenti previsti nella convocazione dell’Assemblea civica cittadina.
Partiamo comunque dalle Interrogazioni svolte.
Al primo punto dell’ODG è stata presentata un’interrogazione dal Capogruppo della Lega Nord, rivolta all’Assessore ai Lavori Pubblici Sandro Morini.
Gian Francesco Menani ha chiesto chiarimenti specifici in merito ad un’opera pubblica – un marciapiedi di via Braida a fronte delle abitazioni con i civici 20,22, e 24 che risulta essere troppo stretto e a volte , con auto non idoneamente parcheggiate, a ridosso di un esercizio di ristorazione (Kebab) non praticabile per il transito né per i pedoni stessi o genitori con carrozzine dei propri figli e soprattutto per le persone che devono fare uso di sedia a rotelle.
Menani, ricordando come il tratto di strada adiacente – dall’ampia carreggiata – consentirebbe di intervenire al riguardo e che i cittadini hanno pagato di tasca propria l’opera,
ha chiesto se l’Amministrazione, ascoltate le segnalazioni e lamentele da parte dei residenti, prevede uno specifico intervento atto a ad accogliere le modifiche migliorative sopra citate, con quali modalità e in quali tempi.
Ha risposto all’interrogante l’Assessore Sandro Morini spiegando che, pur a fronte della necessità espresse nell’interrogazione, in quello specifico, non è possibile aumentare lo spazio del marciapiede interessato, in quel punto, per la necessità di mantenere lo spazio della carreggiata stradale, anche in prossimità della svolta successiva.
Morini ha ricordato che gli interventi previsti dal regolamento citato dal consigliere riguardano le strutture di nuova fabbricazione e non quelle già esistenti.
L’Assessore ha tuttavia ricordato come siano in programma- nell’ambito della riqualificazione più complessiva dei marciapiedi avviata in molte zone della città, anche tra quella parte di Braida
e la Stazione dei Treni- Corriere ATCM, si realizzeranno nuovi camminamenti pedonali per una riqualificazione urbana complessiva della zona.
Gianfrancesco Menani non si è dichiarato soddisfatto della risposta ricevuta.

Patrizia Barbolini, Presidente del Consiglio Comunale, ha poi dato ufficialmente conto al Consiglio Comunale delle variazioni ufficiali dei nominativi di due gruppi consiliari, i cui partiti hanno cambiato nome in questi giorni che precedono il varo delle liste per le Elezioni politiche del prossimo mese di Aprile.
Nel primo caso il Partito della Rifondazione Comunista (capogruppo Rocco Capuozzo) prenderà la denominazione di: Partito Comunista dei Lavoratori.
Nel Secondo caso, il PDCI (capogruppo Angioletto Usai) si chiamerà Partito dei Comunisti Italiani per la Sinistra Arcobaleno. (forma abbreviata).
Sempre Patrizia Barbolini ha poi dato un’ulteriore comunicazione al Consiglio in merito alla Giornata Europea dedicata alle Vittime del Terrorismo. introducendo il tema dedicato alla celebrazione della Giornata Europea delle vittime del Terrorismo, che cadeva proprio l’11 marzo, in occasione dello svolgimento della seduta del Consiglio Comunale.
La Presidente, ricordando succintamente tutte le tappe e le azioni intraprese dall’unione e dal parlamento Europei in questi ultimi anni, proprio per fronteggiare un fenomeno che è diventato purtroppo di dimensioni comuni a tutti gli stati europei, ha annunciato anche un impegno al riguardo.
Il Consiglio Comunale di Sassuolo, nell’alveo della “Giornata Europea dedicata alle Vittime del terrorismo”, facendo proprie le motivazioni e finalità ricordate dalla Presidente, si impegna
pertanto ad organizzare un momento pubblico di riflessione-incontro, aperto a tutta la città, il prossimo 9 maggio in occasione della “Giornata della Memoria in ricordo di tutte le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice”(Legge 4 maggio 2007, n.56).
Per accomunare e ricordare tutte le vittime dell’eversione e del terrorismo, al fine di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche, come recita esplicitamente il comma principale della Legge che ha previsto la giornata celebrativa, simbolicamente nella data del 9 maggio, quando nello stesso giorno di 30 anni orsono, fu rinvenuto il corpo senza vita dell’onorevole Moro, assassinato dalle Brigate Rosse, nel bagagliaio di una Renault rossa, in via Caetani, a Roma.
In vista della iniziativa di cui sopra, si è inoltre inteso ampliare la conoscenza di quel particolare periodo storico, fornendo a tutti i componenti le forze politiche rappresentate nel civico consesso un volume relativo alla tragica vicenda del rapimento dello statista e leader democristiano, dal titolo: “Aldo Moro- Ultimi scritti” – Piemme Edizioni – al fine di approfondire il tema stesso.

Successivamente il Consiglio, su richiesta presentata dal Sindaco Pattuzzi è stato informato dallo stesso primo cittadino dei prossimi interventi sui due edifici di via Circonvallazione 187/89 che sono oggetti di specifiche ordinanze del Sindaco emesse in data odierna – 12 marzo ndr – . Queste ordinanze, rivolte ai proprietari degli appartamenti (di cui 43 con mutui di proprietà accesi sino a tutto il 2007, 31 vuoti e 9 con la presenza di famiglie con minori), prevedono l’obbligo del ripristino e della messa in sicurezza, come previsto dalle normative vigenti, di tutti gli appartamenti che compongono i due blocchi, per ripristinare le normali condizioni di sicurezza e incolumità.
Gravissime infatti le inadempienze e le condizioni di non-sicurezza. Oltre a problemi riscontrati sulle parti comuni, nel corso dei controlli e verifiche effettuate dai Vigili del Fuoco e dal corpo di Polizia Municipale, sono state verificate la presenza del tutto fuori norma di bombole del gas per uso alimentare, con allacciamenti fuori norma e con alcune di queste bombole trovate non in posizione vericale, bensì orizzontale e per questo ancora più pericolose.
Tali interventi dovranno tassativamente essere completati entro il prossimo 15 giugno.
Parallalemente – ha spiegato il primo cittadino – l’Amministrazione ha avviato un percorso per individuare, nei prossimi mesi, attraverso una procedura pubblica volta al l’individuazione di un soggetto con specifici requisiti economici che risulti in grado di intervenire per la trasformazione urbana di quei fabbricati.
Obbiettivo dichiarato dell’Amministrazione, coinvolgendo anche i proprietari e gli inquilini degli edifici stessi è il seguente: riuscire ad arrivare al superamento della presenza di tali edifici. Attraverso la chiusura, l’abbattimento e la successiva, riqualificata ricostruzione di edifici maggiormente congrui a condizioni di vita più decorose per evitare il degrado che si era determinato negli anni.
Sono poi intervenuti a seguito della comunicazione del Sindaco: Luca Caselli, capogruppo di AN-PDL, il quale pur ricordando come a suo giudizio, non sia corretto l’uso che viene fatto del regolamento, piegato a seconda delle esigenze che di volta in volta vengono sulla base di criteri evidentemente non uguali per tutti.
I gravissimi ritardi nell’affrontare le situazioni relative al degrado di Braida, denunciata numerosissime volte dal gruppo di A.N., nonostante i pareri opposti e anche le accuse di allarmismo, lanciate loro anche dal mondo sindacale, sono ora lampanti e sotto gli occhi di tutti.
Bene comunque per il capogruppo di AN –PDL fa ora il Sindaco ad adottare un apolitica definita dal pugno di ferro. Caselli ha posto l’indice su quelle che a suo giudizio, sono le attuali contraddizioni politiche della maggioranza, chiedendo esplicitamente conto alla maggioranza che sostiene Pattuzzi se tutti fossero d’accordo su questo tipo di politica.
Se alcuni consiglieri che già in passato avevano espresso valutazioni differenti, fossero ora d’accordo sul contenuto di queste proposte. Secondo il capogruppo di AN è singolare che il Sindaco faccia una comunicazione di questo tipo al Consiglio, ritenendola invece più adatta ad una riunione politica.
Raffaele Lettieri – Capogruppo del PD – ha risposto al Capogruppo di AN, premettendo innanzi tutto d’essere completamente d’accordo.
Con questo tipo d’intervento illustrato dal Sindaco. Un intervento ha ricordato Lettieri che rientra nel più ampio e articolato programma di sicurezza e tutela urbana che si snoda anche attraverso la riqualificazione complessiva di parti del territorio urbano.
Proprio come a Braida che si avvarrà di progettazioni seguite dalle facoltà di Architettura di Milano e che già ora sono al centro di attenzione da parte del mondo accademico e professionale.
Questo Sindaco, ha detto Lettieri, è il Sindaco che ha avviato il complesso, difficile quadro di riqualificazione aprtire dallo sgombero dei palazzi di via San Pietro. Per tali motivi – ha detto il capogruppo PD rispondendo specificamente a Caselli, il Sindaco ha l’appoggio pieno di tutta la maggioranza che lo sostiene e lo vota. Le azioni intraprese, le politiche attuate, i risultati raggiunti e il conseguente sostegno al Sindaco in Consiglio Comunale costituiscono fatti concreti ed importanti.
Claudia Severi, pur approvando l’operato del Sindaco e, nello specifico, di quest’ultima azione relativa ai fabbricati di via Circonvallazione 187/89, definita oramai insostenibile e molto pericolosa, ha però stigmatizzato le inerzie delle precedenti amministrazioni che hanno sottovalutato, nel corso degli anni. L’esponente di Forza Italia ha inoltre ricordato come qualsiasi azione da intraprendere ora deve essere basata sì sul ripristino della sicurezza ma anche su un’azione volta a responsabilizzare proprietari e inquilini al fine di garantire una corretta manutenzione delle strutture.
Prima, indispensabile tappa per ogni azione volta al miglioramento della sicurezza pubblica.
Gian Francesco Menani – Capogruppo Lega Nord – si è detto d’accordo sull’azione intrapresa dal Sindaco e dall’Amministrazione Comunale, rimarcando le gravissime potenziali situazioni di pericolo presenti nei fabbricati e che sono state ufficialmente rese note dal Sindaco.
Sindaco che, ha sottolineato Menani – è anche il primo tutore/garante della sicurezza pubblica nel territorio.
Nessun voto previsto, come da regolamento, sulle comunicazioni al Consiglio.

Un ODG a firma di Corrado Scalabrini(Democrazia E’ Libertà – La Margherita) e Fabrizio Tincani (Uniti Per Sassuolo – La Margherita) entrambi capigruppo dei rispettivi gruppi, per il ricordo attraverso una pubblica iniziativa delle vittime del terrorismo, ha ripreso il filo dell’argomento sul Terrorismo e le vittime da esso provocate, già presentato nella comunicazione della Barbolini.
Estremamente lunga, approfondita e articolata la discussione sorta invece in merito all’ODG presentato da Tincani – Scalabrini e a cui si erano aggiunte le firme di diversi consiglieri comunali.
Per evidenti ragioni di sintesi giornalistica, daremo conto soltanto delle principali posizioni illustrate dai Consiglieri intervenuti nel dibattito in questione, raccogliendo in modo unitario la sintesi dei contenuti degli interventi generali e delle seguenti dichiarazioni di voto.
Fabrizio Tincani (Uniti per Pattuzzi – La Margherita) promotore dell’ODG, assieme a Corrado Scalabrini ha sottolineato l’importanza di una riflessione storica a tutto campo e responsabilmente consapevole su quelle vicende e su quegli anni.
Oggi più che mai deve essere condotta un’analisi veritiera e approfondita dal punto di vista storico, su quel periodo. Chi sono oggi le vittime ha chiesto ancora Tincani: sono le povere vittime cadute sotto i colpi degli attentatori (da Walter Tobagi a Marco Biagi, assieme a tanti altri meno noti e colpevolmente dimenticati). O sono – paradossalmente – da considerarsi vittime proprio gli autori di quegli atti di violenza per le quali spesso nel nostro paese vengono offerte vetrine mediatiche volte alla pubblicizzazione di libri o opere dove vengono ancora simili posizioni politiche ? Impossibile, ha aggiunto Tincani, dichiararsi ex- assassini, (nei casi in cui ciò è avvenuto) perché una tale responsabilità morale, resta per sempre. Tincani ha infatti ricordato come anche recentemente sia stato ospitato a Modena, per una pubblica inibiva, Oreste Scalzone, teorico di una politica rivoluzionaria ancor oggi declamata. O come Sergio D’Elia, sottosegretario nell’attuale Governo e già condannato per reati di stampo terroristico.
Tincani, ringraziando poi coloro che hanno apposto la firma all’ODG e apprezzando lo spirito con cui si è svolta un’intensa discussione su temi, ha apprezzato il tono di una discussione consiliare che ha permesso di confrontarsi su temi così rilevanti della nostra Storia e della nostra Memoria.
Un Consiglio che sarà successivamente impegnato, il 9 maggio, nell’allestimento di una manifestazione pubblica, aperta alla città, dedicata proprio alla riflessione su quegli anni e alla commemorazione delle vittime.
Mario Cardone (Gruppo misto) ha voluto ricostruire alcuni precisi passaggi storici di quegli anni a partire dal rapimento Moro che suggellò una fase veramente drammatica della storia del nostro paese. Durante il rapimento Moro, la posizione del PSI – formazione politica a cui allora apparteneva il consigliere – fu l’unica a sostenere, a differenza del Pci e della DC che erano per la linea della fermezza, la possibilità di uno scambio, come allora era stato paventato, tra Moro e detenuti delle BR incarcerati. Quella di Moro fu una vicenda tragica del terrorismo che sancì una cesura nella nostra storia. Ma quel terrorismo affonda le proprie radici sin a partire dal lontano 1967 , quando proprio a Reggio Emilia – poco lontano da qui, un’allora giovanissimo Sergio Franceschini allora anarchico, che confluì poi nell’illegalità, aderendo al nucleo reggiano delle BR – sparò all’Onorevole Ferrioli, colpendo però uno specchio. L’”attentato dello specchio” venne definito quell’episodio da cui presero il via parte dei numerosi rivoli destinati ad alimentare il complesso quadro del fenomeno terroristico.
Una fase ha aggiunto Cardone che ancor oggi presenta numerose pagine oscure ancora da decifrare. E’ oggi un dovere storico e politico, secondo il Consigliere Comunale quello di arrivare ad una definitiva chiarificazione e comprensione di quelle vicende e di quella fase storico-politica, per tanti troppi aspetti, davvero tragica. Un dovere anche morale nei confronti delle giovani generazioni e di chi non ha vissuto quei particolari periodi.
Luca Caselli (capogruppo di AN –PDL) ha ricordato come quella infausta stagione. Un clima diffuso, che si respirava anche nelle istituzioni, come nel caso in cui, ha ricordato Caselli alcuni rappresentanti politici della sinistra arrivarono ad applaudire la notizia dell’avvenuto decesso del giovane Sergio Ramelli, colpito a morte Moro è stato il simbolo di una stagione tragica dietro a cui si sono celati per anni, vittime dimenticate di violenze poltiche che si sono volute nascondere.
Una violenza che si è poi riverberata via via attraverso una terribile stagione di attentati e omicidi su alcune delle quali non è ancora stata fatta giustizia. Come nel caso del rogo di Primavalle a Roma (1973) e che vede ancora oggi uno dei componenti del commando, libero in sud america. Molto complesso ma necessario, ha detto Caselli, ricostruire oggi quella fase politica, ma è bene lavorare, assieme per farlo, nelle istituzioni.

Rocco Cappuozzo (Capogruppo di P.C.d. L) ha sottolineato il passaggio storico. Una storia che deve ancora essere in parte chiarita pienamente per trovare una chiave di lettura su un fenomeno estremamente articolato, complesso. Un fenomeno, quello del terrorismo, della lotta armata e dei sommovimenti politici di quegli anni tragici dove la lotta armata e il ricorso alla violenza determinarono una delle fasi più buie della nostra storia recente. Ancor oggi, ha detto Cappuozzo, sono troppi i lati oscuri, che andrebbero indagati e chiariti a partire dalla vicenda del rapimento di Aldo Moro e dell’intreccio di forze che vi agirono.
Ugo Liberi – Capogruppo di Forza Italia – ha sottolineato come si respirasse nel paese un clima di odio verso chi non era allineato a posizioni politiche precise. Quelle della sinistra.
In particolar modo tra i giovani, ha detto Liberi rievocando il clima che lui stesso respirava durante gli anni dell’Università svolti a Firenze, si accettava la violenza come “mezzo” di azione politica. Vi era un’atmosfera cupa, violenta, oppressiva che pervadeva davvero ogni forma d’espressione sociale e politica. Anche in Emilia (come testimonia bene il caso di Alceste Campanile) la violenza cieca, casuale, stupida poteva costare. Quella di allora, ha sottolineato Liberi, era un’Italia che è stata ad un passo soltanto dalla guerra civile che avrebbe avuto effetti senza ombra di dubbio disastrosi sul paese.
E’ oggi necessaria una riflessione sul clima politico di quegli anni e sulla violenza che allora accettata e legittimata.
Gian Francesco Menani (Lega Nord) , condividendo pienamente lo spirito dell’odg presentato, ha rievocato alcune vicende personali che lo videro al centro di un’aggressione che alcuni estremisti perpetrarono a lui e ad alcuni suoi compagni, quando a Bologna frequentava, da studente, un Istituto tecnico, in quegli anni “caldi”. Un ricordo preciso, ha spiegato il capogruppo della Lega Nord che ha voluto far riemergere per collegarlo allo spirito di una discussione e di un documento che prima di tutto deve ribadire con forza la condanna ad ogni forma di terrorismo e di violenza sugli altri.
Fulvio Bonvicini (PD) ha ricordato come siano palesi oggi gli approfondimenti su anni e vicende (di notevole complessità) evidentemente non ancora storicizzati. Come dimostrano le differenti versioni e sfumature che si affastellano ogniqualvolta si rivangano determinati episodi storici come quelli in questione. Una discussione necessaria. Un confronto a tutto campo per far crescere il livello della coscienza etica e civile del nostro paese.
M. Cristina Vandelli (PD) ha sottolineato come purtroppo il terrorismo resti una minaccia ancor oggi presente costante nel suo dispiego di improvvisa, cieca e spaventosa violenza nei confronti di vittime inermi, innocenti.
Terrorismo di varia matrice e natura che dettano le condizioni di un più generale interrogarsi da parte delle istituzioni e delle società, anche sulle disparità economiche, sociali, di condizioni di vita e giustizia che, nel mondo generano queste terribili forme di reazione. Una prima modalità di riposta, per combattere il terrorismo, deve essere proprio rivolta alla rimozione di queste condizioni.
Gregorio Schenetti (PD) ha sottolineato come quegli avvenimenti appaiano solo apparentemente lontani. Sono passati 30 anni da quelle fasi così drammatiche. Eppure oggi il terrorismo, a partire dal non lontano (in ordine di tempo) omicidio- Biagi, dimostra di essere pericoloso, ramificato e ancora presente in molte nazioni europee.
E’ necessario spostare l’attenzione oggi sulle vittime, in modo concreto – ha etto Schenetti – per ricordare loro e i familiari, per far sì che non debbano diventare, se dimenticate, vittime due volte.
Raffaele Lettieri (PD) si è dichiarato a favore del documento presentato. Per ragioni che divengono oggi ancor più necessarie ed educative,per contribuire, attraverso la conoscenza, l’elaborazione e la riflessione in merito a quegli avvenimenti alla formazione di una coscienza civile collettiva. Lettieri ha poi ricordato, proprio per le sue vicende personali, il clima politico cupo e drammatico, dal punto di vista sociale di quegli anni.
Gabriele Giovanardi (Gruppo Misto), si è associato al senso contenuto nella proposta dell’ODG. Il terrorismo – ha detto Giovanardi – non è di un colore politico anziché di un altro.
E’ un atto barbaro, inaccettabile, di pura violenza e che va sempre combattuto e respinto con fermezza. Tutte le madri piangono i loro figli, senza differenze di parte, come una madre dell’Ulster, pianse il proprio figlio caduto durante la fase della violenta guerriglia che insanguinò quei territori.
Enrico Benedetti,– UDC- ha ribadito, con sfumature diverse, la necessità di un ripensamento di quegli anni e di quelle vicende, attraverso iniziative che aiutino a comprenderne storicamente i loro effetti. Proprio dalle parole dei pontefici arriva un messaggio limpido.
Mai più il terrorismo. Questo è il monito forte del Santo padre espresso ancor oggi e che ribadisce, di contro, le colpe nostre, cioè degli uomini nel ricorso alla violenza cieca.
Corrado Scalabrini (Capogruppo Democrazia è Libertà – La Margherita) ha voluto ampliare la riflessione già ampia prodottasi durante il confronto tra le forze politiche, ricordando come lo spirito dell’odg presentato abbracci questioni che toccano i temi della Storia e della Memoria. E dela nostra identità collettiva. Citando le drammatiche parole pronunciate da Paolo VI°, l’allora Papa ai tempi della tragedia, a favore della liberazione che si appellò .. “agli uomini autocostituitisi delle Brigate Rosse… (…) affinché liberassero Aldo Moro, nostro fratello tra gli uomini (..). Una impostazione prima di tutto culturale sul valore di ciò che deve unire e non dividere. Ciò che deve riappacificare e non portare allo scontro.
Nicola Caserta (Gruppo Misto) ha a sua volta rimarcato alcune connotazioni storiche di quella vicenda, ricordando il comportamento del PCI a difesa delle istituzioni della democrazia italiana.

Al termine del lungo ed intenso confronto, si è quindi proceduto alla votazione dell’ODG con il seguente esito. Hanno dunque votato tutti i Consiglieri presenti in aula. Favorevoli: tutti i gruppi all’unanimità. L’ODG è stato pertanto approvato.

















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