Resistono sul territorio reggiano razze animali e specie vegetali che appartengono alla storia dell’agricoltura di questa provincia, alcuni esempi sono la vacca reggiana, la pecora cornella e il cavallo del Ventasso. Ma anche la prugna zucchella, la mela campanina o la pera nobile, la zucca cappello da prete, il melone rospa, il marrone di campora, la cipolla borettana, il lambrusco nostrano e l’uva fogarina.
Un tempo erano produzioni diffuse sul territorio, oggi sono prodotti di nicchia che rischiano di scomparire. Da un piao d’anni è in corso uno studio approfondito su questi elementi di biodiversità ed ora la Provincia ha anche attivato una vera e propria ricognizione e chiede ai possessori di queste varietà tipiche di fare una segnalezione all’assessorato all’Agricoltura.
Alcuni fra i prodotti prima citati sono stati già classificati scientificamente per le loro caratteristiche distintive, altri sono in corso di definizione, ma la ricerca di animali e frutti sul territorio continua. Infatti, la vasta consultazione di libri antichi rivela che sul territorio reggiano erano presenti fino al secolo scorso razze animali e varietà vegetali esclusivi del reggiano come il grano poulard di Ciano, il mais nano reggiano succi per la polenta, l’aglio bianco di San Savino di Castenovo Sotto ed una infinita varietà di pere e mele, diffuse soprattutto sul nostro Appennino.
Inoltre, con le nuove Azioni del Piano di Sviluppo Rurale, stanno per partire iniziative con incentivi finanziari – che saranno gestite l’assessorato Agricoltura della Provincia -, allo scopo di preservare animali e frutti della tradizione riconoscibili come tali. La legge regionale sulla biodiversità da parte sua destinerà risorse al proseguimento della ricerca, conservazione e custodia delle razze e frutti antichi, incentivando la figura dei cosiddetti agricoltori-custodi.
Intanto la Provincia di Reggio – in pariticolare il suo assessorato all’Agricoltura – ha messo in atto uno sforzo volto a recuperare sul territorio la ricchezza di razze animali e specie vegetali, che in un tempo antico sono stati scelti, selezionati e conservati con cura dai nostri antenati agricoltori. Quindi, chi ancora dispone di animali o frutti di varietà antiche è pregato di segnalarlo entro il 28 marzo 2008 utilizzando la scheda inserita nel sito internet della Provincia nelle pagine tematiche Agricoltura.
Per informazioni e segnalazioni ci si può anche rivolgere a: Provincia di Reggio Emilia – servizio Valorizzazione produzioni agricole, via Gualerzi 40 a Mancasale (Reggio Emilia). Referenti: Luigi Pacchiarini e Lara Zini, telefono 0522.444 603 oppure 444 653, fax 0522.444 661 – e-mail – e-mail.