A partire dal giugno del 1993, Jean Todt è sempre apparso al vertice dell’ organigramma ufficiale della Scuderia Ferrari Marlboro che, però, quest’anno ha subito un radicale mutamento: mentre Jean Todt continua a ricoprire l’incarico di Amministratore Delegato della Ferrari, il ruolo di Team principal della Formula 1 è ora passato nelle mani esperte di Stefano Domenicali, Direttore Sportivo nella passata stagione.
Sulle orme del lavoro svolto da Todt, Stefano ha un compito molto arduo.
“Non c’è alcun dubbio sul fatto che quello che sto ricoprendo sia un ruolo molto difficile – concorda Domenicali – e immagino anche che quella di affidarmelo sia stata una decisione molto difficile per i miei superiori. Apprezzo molto questo e la mia prima reazione è voler dimostrare a chi mi ha affidato questa grande responsabilità che ha preso la decisione giusta. D’altro canto, devo anche dimostrare alle persone che lavorano con me che sono la figura giusta per questo tipo di mansione. Cercherò di gestire al meglio questa responsabilità e la pressione che dovrò affrontare, cercando di creare il migliore ambiente possibile. Quando ero bambino e andavo ad assistere alle gare al circuito di Imola non avrei mai neanche potuto immaginare che sarei diventato il Team principal della Ferrari in Formula 1! Comunque, nonostante questo, sono ancora la stessa persona che ero prima e non cambierò”.
Il precedente ruolo ricoperto da Domenicali, quello di Direttore Sportivo, ora non è più previsto dall’organigramma, quindi quale sarà l’assetto del team quest’anno?
“La struttura della squadra prevede ora che tre persone riportino direttamente a me: il Direttore tecnico, Aldo Costa, il Direttore dei Motori e dell’Elettronica, Gilles Simon e Mario Almondo, Direttore delle Operazioni – spiega Domenicali. “Poi ora abbiamo Luca Baldisserri come Team Manager e Nick Tombazis nel ruolo di Chief Designer. La squadra è fondamentalmente strutturata intorno a queste persone. Sul circuito, durante il corso del weekend di gara, il mio ruolo è cambiato perchè ora ho l’ultima parola quando è necessario prendere qualsiasi decisione difficile o di competenza del più esperto, mentre le questioni sportive saranno gestite da Luca. Io certamente metterò a disposizione di tutti la mia esperienza ovviamente se ciò verrà richiesto”.
Domenicali è già orientato al primo fine settimana di gara come capo della Scuderia, ma si rende anche conto di quanto grande sia questa responsabilità.
“Finora, vedo questo ruolo come una grande sfida – dice. “Sento un grande senso di responsabilità e sono consapevole di essere il Team principal della Scuderia Ferrari Marlboro, che è una sensazione davvero speciale. Sto cercando comunque di lavorare senza modificare il mio approccio rispetto al mio modo di operare anche nel precedente ruolo all’interno della squadra: questo significa di certo molta dedizione e grande attenzione anche ai dettagli. Conosco molto bene le persone con cui lavoro e so di poter contare su di loro. La cosa più importante in assoluto è che siamo una squadra. Non ci sono star, non ne abbiamo bisogno. La nostra squadra è molto complementare e questo è uno dei suoi punti di forza, che dobbiamo assolutamente conservare. Devo assicurarmi che le persone siano collocate nella giusta posizione e che possano lavorare nel miglior modo possibile”.
Mentre Domenicali ribadisce che non vi sono star nella squadra, agli occhi dei tifosi Felipe Massa e Kimi Raikkonen sono le vere star dello spettacolo.
“Per quello che riguarda i piloti, il fatto che Kimi sia ora Campione del Mondo non cambia affatto il nostro approccio rispetto a loro – afferma Domenicali – I nostri piloti sono davvero grandi e siamo molto felici di averli con noi: entrambi sono molto professionali ma anche molto diversi dal punto di vista caratteriale. Noi abbiamo le nostre regole, che sono molto chiare e loro cominceranno la stagione con le stesse chance. Sarà quello che succede in pista a decidere chi sarà il più veloce”.
Quando Jean Todt era entrato nella Scuderia, era già una personalità conosciuta nel motorsport: un campione del mondo che aveva guidato diverse squadre a conquistare titoli mondiali in diverse specialità. Stefano Domenicali è cresciuto invece nei ranghi di Fiorano ed è più giovane, possiamo quindi aspettarci di vedere una differente Scuderia oggi?
“Certamente ogni persona ha un diverso modo di fare le cose ed è naturale che l’età e l’esperienza possano fare la differenza. Il mio obiettivo è però soltanto quello di fare un buon lavoro. Sono concentrato completamente su questo. Mi interessa portare risultati; ho una grande responsabilità perchè il mio capo – e Jean Todt è ancora il mio capo – ha ottenuto così tanti successi che non sarà facile per me eguagliarlo. Senz’altro gli chiederò dei consigli. Non potrei mai avere l’arroganza di dire che non mi interessano i consigli di nessuno, specialmente di qualcuno come Jean Todt che ha così tanta esperienza. Discuterò molte questioni con lui e non sarò renitente a chiedergli consigli se ne sentirò la necessità. Questo è un punto di forza per la squadra, non di debolezza”.
Quello che non sembra essere cambiato insieme al ruolo assunto da Domenicali è l’approccio cauto nei confronti delle previsioni per il futuro.
“Penso che, come sempre, dobbiamo essere molto prudenti nell’analizzare i dati che ci arrivano dai test invernali – dichiara Domenicali, quando gli vengono richieste le sue impressioni rispetto alla stagione che sta per cominciare. “In ogni caso, la nostra monoposto sembra rispondere bene, ma dobbiamo vedere esattamente dove si collochino gli altri, sia in termini di performance che in termini di affidabilità. Sono abbastanza sicuro che quest’anno l’affidabilità farà la differenza, specialmente nel corso della prima metà della stagione. Voglio essere prudente e non dire troppo rispetto a questo fino a che non saremo in grado di vedere cosa succederà. Abbiamo molto rispetto nei confronti di tutti i nostri avversari ma sappiamo di poter fare molto bene quest’anno”.