A Reggio Emilia, ambiente e religioni si fondono in un unico luogo chiamato ‘Il Giardino dell’Arca’, originale area verde inaugurata nel novembre 2005 dal Comune tra il parco del Diamante e Villa Ottavi (terza Circoscrizione), costituito da alberi e fiori che rivestono un significato peculiare per le grandi fedi del mondo.
‘Il Giardino dell’Arca’ è dedicato allo scomparso intellettuale ed ecologista Alexander Langer, il cui impegno in difesa dell’ambiente e per una pacifica convivenza tra i popoli sarà ricordato nel corso di un seminario che si terrà dalle ore 9.30 di domani, venerdì 7 marzo, a Villa Ottavi (via Gorizia 79).
L’incontro costituirà un’importante occasione per discutere di cultura ebraica e valore della memoria, e culminerà con la messa a dimora di una pianta di ulivo, simbolo dell’ebraismo, che si affiancherà alle altre piante presenti nel ‘Il Giardino dell’Arca’, che rivestono un significato peculiare per le fedi del mondo: buddismo, cristianesimo, ebraismo, islamismo, ma anche il credo degli indiani d’America, il shinto, il taoismo e il confucianesimo.
La cerimonia sarà accompagnata dalla musica Yddish eseguita da Piero Nissim.
All’incontro di Villa Ottavi parteciperanno gli assessori comunali Pinuccia Montanari (ambiente e città sostenibile) e Giovanni Catellani (cultura), il consigliere comunale Mario Monducci (che condurrà l’incontro) e il presidente della Terza Circoscrizione William Orlandini. Sono previsti interventi del rabbino capo della comunità ebraica di Ferrara Luciano Caro, dello storico Fabio Levi e della presidente della comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia Sandra Eckert.
Alexander Langer, prematuramente scomparso nel ’95, nacque a Sterzing-Vipiteno (Alto Adige-Südtirol). Giornalista, traduttore e insegnante, fin da giovanissimo collaborò a varie riviste e partecipò attivamente ad associazioni e iniziative civiche. Da sempre in prima linea per la convivenza interetnica e l’autonomismo democratico in Alto Adige, venne eletto nei consigli provinciale e regionale del Trentino-Alto Adige, e, successivamente, nella ‘Lista verde alternativa per un altro Sudtirolo’ (Grüne alternative Liste fürs andere Südtirol). Fu tra i promotori, negli anni ‘80, del movimento politico dei Verdi in Italia e in Europa come forza innovativa e trasversale e partecipò ad un intenso dialogo di ricerca con la cultura della sinistra, dell’area radicale, dell’impegno cristiano e religioso, delle nuove spiritualità, di aree non conformiste ed originali.
Deputato al Parlamento europeo dal 1989, rieletto nel 1994, fu il primo presidente del neo costituito Gruppo Verde europeo e lo contraddistinse l’impegno, soprattutto nella politica estera e di pace, a favore di una migliore relazione tra nord-sud ed est-ovest. Attraverso numerosi viaggi e missioni ufficiali in Israele, Russia, Brasile, Argentina, Libia, Egitto, Cipro e Malta, sostenne le forze di conciliazione interetnica, in particolare nel conflitto in ex Jugoslavia. Al censimento del 1981 e 1991 Alexander Langer, che si era sempre dichiarato di madre lingua tedesca, rifiutò di aderire alla schedatura nominativa che rafforzava la politica di divisione etnica e, con questo pretesto, nel maggio del ‘95 venne escluso, senza troppo scandalo, dalla candidatura a sindaco di Bolzano, la sua città.
Decise di interrompere la sua vita il 3 luglio dello stesso anno, a 49 anni di età.