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Legambiente sulle polveri fini a Reggio Emilia

“La situazione è ormai di emergenza – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – è infatti dal 19 febbraio che le PM10 superano la soglia dei 50 microgrammi/metro cubo, arrivando anche a 153 il 23 febbraio, ossia oltre tre volte il limite di legge. Abbiamo ormai raggiunto in due mesi i 44 sforamenti rispetto ai 35 consentiti senza che siano stati presi provvedimenti seri, ma solo la ridicola chiusura del giovedì la cui efficacia è nulla”.

“Infatti pare proprio che la salute dei cittadini venga dopo la richiesta di mobilità, visto che non sono stati adottati strumenti d’emergenza per affrontare una situazione di emergenza. I blocchi del giovedì, vanificato dai troppi permessi, come abbiamo più volte ribadito, e confermato anche dai dati ARPA, non servono a nulla, anzi spesso il giovedì le polveri fini raggiungono concentrazioni maggiori di altri giorni. Una vera presa in giro dei cittadini”.

“Chiediamo – conclude Becchi – all’assessore Gandolfi di adottare misure di emergenza per tamponare questa situazione meteorologica che favorisce il ristagno degli inquinanti e visto che il maggiore responsabile della produzione delle polveri fini è il traffico veicolare, di adottare una severa politica di targhe alterne, senza deroghe o eccezioni, fino a che i limiti delle polveri non rientrino sotto la soglia dei 50 microgrammi previsti dalla legge. Viceversa ci chiediamo quale sia il ruolo dell’assessore visto che i provvedimenti del futuro piano della mobilità avranno effetto, forse, a medio lungo termine, mentre tutti i giorni i cittadini sono costretti a respirare una miscela incredibile di smog, composta dalle polveri, inquinanti inorganici e organici, che uniti all’umidità dell’aria generano una miscela eterogenea ed estremamente dannosa per chi la respira”.

















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