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Filippi (GDL) su Papa e La Sapienza

La Sapienza è diventata Insipienza e Intolleranza. Il fatto che il Papa sia costretto a rinunciare alla sua lezione nell’Università romana, disonora la capitale e il Paese e getta un’ombra pesante sul mondo accademico e la cultura italiana. Chiama in causa le responsabilità del centro-sinistra, visto che molti cattivi maestri sono annidati là dentro, e in particolare le responsabilità dei cattolici alla Castagnetti che esprimono la condanna di rito solo quando la frittata è fatta.

La contestazione contro Benedetto XVI,- un Papa che parla chiaro ed ha una straordinaria profondità di pensiero,- è certamente frutto dell’atteggiamento di una minoranza di professori e di gruppuscoli di studenti che farebbero meglio a sgobbare sui libri. Quanto accaduto è sintomatico del clima in cui è precipitata l’Italia: un clima di intolleranza crescente contro la Chiesa e il mondo cattolico, considerati buoni solo se si occupano di poveri e risolvono i problemi per conto delle amministrazioni di sinistra, ma fastidiosi e da imbavagliare quando parlano del messaggio di Cristo, di valori da difendere, di diritto alla vita, di difesa dell’uomo e dell’embrione umano etc.
A questa Chiesa e a questi cattolici si vorrebbe togliere la parola: ed è esattamente quello che è accaduto a Papa Ratzinger.
Il problema vero non è una pattuglia di docenti un po’ ignoranti e di studenti sfaccendati: oggi in Italia si mette il bavaglio al mondo cattolico e al suo Pastore, mentre ci si sbraccia (giustamente) per ricevere con tutti gli onori il Dalai Lama e un imam può predicare tranquillamente sulla Tv di Stato come docente dell’Università Telematica Nettuno. È l’Italia del multiculturalismo che spalanca le porte ai fondamentalisti islamici, e per questo odia il Papa cattolico della lezione di Ratisbona.
Si è aperto un varco nel sistema dei valori cristiani alla base dell’Europa e della nostra identità. Un varco che dal punto di vista culturale e politico passa dentro l’Unione, grazie agli alleati radicali di Prodi e al cattocomunismo di cui è intrisa la base ideologica del Pd.

Ma se questo varco è sempre più largo, la responsabilità è soprattutto dei cattolici che cercano il quieto vivere, che non sanno e non vogliono contrastare il relativismo e il nichilismo, e non sanno neppure scendere in piazza per difendere il diritto del Papa a parlare all’Università di Roma.
La responsabilità è anche dei preti e dei vescovi che tacciono per non turbare la pace politica del centro-sinistra. È soprattutto dei politici cattolici che per difendere poltrone e potere continuano a scendere a compromessi con gli estremisti di sinistra, e in questo modo portano il Paese alla rovina.
È l’ora che i cattolici alzino la testa, nella cultura e nella politica, e chiudano la stagione della tresca con le forze che li vogliono emarginati e ridotti al silenzio.

(Fabio Filippi, Presidente del Gruppo della Libertà in Regione)

















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