Secondo l’accusa, avrebbero messo in piedi un sistema per clonare le carte di credito, dotato di
un videotelefono che spiava i codici segreti dei clienti e li trasmetteva ad un pc collegato.
Così due giovani bulgari sono stati arrestati ieri mattina a Bologna con l’accusa di alterazione di
titoli di credito per aver usato, negli sportelli della città, dei bancomat clonati. Sono Aleksander Akif, 26 anni, e Ivalyo Vladimirov, 29, entrambi senza precedenti.
Sono stati sorpresi da un dipendente dell’Unicredit di via Marconi che li ha scoperti in azione, con molte tessere in mano, nella banca dove lavora. Poi li ha visti proseguire la propria azione nella vicina filiale del Monte dei Paschi di via Riva Reno. A quel punto ha chiamato la polizia che
li ha trovati al secondo sportello.
Uno è stato fermato, l’altro è scappato, ma è stato bloccato dopo una breve colluttazione che ha provocato lievi ferite ad un agente.
Il primo aveva sei tessere (grigie con scritti sopra i codici) e 1.050 euro in contanti; l’altro 18 schede clonate e 1.990 euro. E’ stata perquisita anche la camera dell’albergo dove erano alloggiati da giovedì scorso e dove sono stati trovati 2.835 euro, altre 46 tessere, un pc portatile e un lettore di schede digitali con i quali avrebbero messo in pratica l’ingegnoso sistema del videofonino,
la cui esatta definizione è al vaglio della polizia postale.
I due avevano soggiornato nello stesso albergo dal 15 al 17 dicembre, quando avrebbero spiato i prelievi per poi clonare i bancomat serviti per i prelievi abusivi degli ultimi giorni.
