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Reggio E.: ‘Roráte Coeli’ domani il concerto di Soeur Marie Keyrouz

Domani, giovedì 20 dicembre, alle ore 21, nella Basilica della Beata Vergine della Ghiara (corso Garibaldi), Roráte Coeli, la rassegna di musica nelle chiese, nata dalla consolidata collaborazione fra il Comune di Reggio Emilia, la Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla – Ufficio Beni culturali e l’Associazione Teatrale Emilia Romagna, propone il più grande fenomeno di vocalità liturgica di oggi: Soeur Marie Keyrouz con l’Ensemble de la Paix, che eseguiranno un programma di canti natalizi delle varie tradizioni che popolano l’Europa: bizantina, classica, latina.

Simbolo del fervore del canto tradizionale cristiano d’Oriente che da sempre si prodiga per armonizzare le esigenze dell’arte con quelle del sacro, libanese d’origine e con un approccio culturale universale, Soeur Marie Keyrouz vanta una conoscenza assai approfondita sia del canto orientale che di quello della musica sacra occidentale antica e classica. L’attesa cantante religiosa offrirà, non soltanto un momento di grande musica che fonde le antiche sorgenti del canto sacro orientale con la tradizione occidentale, ma anche un prezioso istante di riflessione e meditazione all’insegna di pace, armonia e tolleranza. Suor Marie ha sviluppato un genere musicale che, mentre si rifà alle antiche sorgenti del canto sacro orientale, nello stesso tempo è fortemente innovativo, per la capacità di fondere quelle radici con la più genuina tradizione occidentale.
Ingresso libero limitato ai posti disponibili.

Soeur Marie Keyrouz è nata a Deir El-Ahmar, nei pressi dell’antica città romana di Baalbeck (Libano). Appartenente all’ordine delle Suore Basiliensi, ha condotto molteplici studi, coronati da un dottorato in musicologica e antropologia religiosa presso la Sorbona (1991), da un diploma di studi avanzati in scienze religiose dell’Università San Giuseppe di Beirut, nonché da un diploma di canto classico occidentale hanno valso ben presto il soprannome di “suora studiosa che canta”.
Per molti anni, ha praticato vari tipi di canto sacro: occidentale classico, bizantino, siriaco, maronita, gregoriano e milanese. Musicista nata e suora per convinzione, si prodiga per armonizzare le esigenze dell’arte con quelle del sacro. Maronita di famiglia e melchita di congregazione, Suor Marie incarna le venerabili tradizioni artistiche delle Chiese orientali.
Mediterranea, molto legata al Libano e con un approccio culturale universale, vanta una conoscenza essai approfondita sia del canto orientale che di quello della musica sacra occidentale antica classica. Religiosa, musicologa, antropologa e cantante lirica diplomata, Suor Marie è in grado di coniugare con estrema maestria l’arte e la scienza, la creativà e l’autenticità.
Questa seconda vocazione le ha schiuso le porte di repertori antichissimi, che risalgono ai primi secoli del Cristianesimo, quando tutti i canti maroniti, siro-cattolici, siro-ortodossi, bizantini e melchiti erano affratellati tra loro. Suor Marie è così divenuta il simbolo del fervore dei canto tradizionale cristiano, ponendo la sua voce, il suo intero essere e la sua arte al servizio del verbo divino e della sua missione religiosa. “Quando canto, prego due volte”, è solita dire, riprendendo parole care a San Basilio. Dal 1980, si esibisce periodicamente in concerto sia con il suo gruppo – ‘L’ensemble de la Paix’, composto da musicisti e coristi di religioni e nazionalità diverse, che ben traduce il suo desiderio di universalità e di ecumenismosia con le più grandi orchestre del mondo che la accompagnano nel repertorio sacro classico. Se Suor Marie Keyrouz è diventata oggi la grande signora del canto cristiano d’Oriente, la voce dell’estasi, il brivido mistico e l’emozione sconfinata, è perché, a sua dire, il canto è l’unico modo per esprimere una verità che sarebbe altrimenti impossibile cogliere”.
Al crocevia delle religioni, i suoi dischi hanno riscosso un successo internazionale e le hanno valso numerosi inviti a cantare in tutto il mondo, accompagnata dalle orchestre più prestigiose, per diventare infine “la messagera della pace”, “la luce della musica sacra”.

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