sabato, 27 Aprile 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeBassa modeneseCarpi: resoconto Consiglio comunale sul risparmio energetico





Carpi: resoconto Consiglio comunale sul risparmio energetico

Il risparmio energetico è una delle priorità ormai condivise a tutti i livelli e in tutto il globo: del tema si è ampiamente discusso nel corso del Consiglio comunale di giovedì 13 dicembre, al termine del quale sono state adottate diverse modifiche del Regolamento edilizio comunale e alle norme tecniche di attuazione del Piano regolatore cittadino.

Una volta approvata l’esecutività delle stesse, tra pochi giorni, queste nuove prescrizioni diventeranno obbligatorie.

“Vogliamo imprimere una svolta nelle politiche di risparmio energetico attuate a Carpi, stimolando lo sviluppo di una edilizia di qualità. Rispetto a trent’anni fa si può arrivare a risparmiare con nuove tecniche costruttive anche il 40-50% nel consumo di energia” ha spiegato l’assessore all’Ambiente Mirco Arletti presentando i provvedimenti all’ordine del giorno.

Tra questi si segnalano l’anticipo al 2008 delle norme sulla coibentazione degli edifici, l’uso obbligatorio di impianti solari per la produzione di acqua calda e per il riscaldamento (obbligatorio quello centralizzato per gli edifici con più di 8 appartamenti, e che dovranno essere predisposti per l’allacciamento alla rete del teleriscaldamento) e fotovoltaici per la produzione di energia elettrica (con l’obbligo di installazione di 0.3 chilowattora per appartamento), in presenza dei quali verrà scomputata al 100% la superficie dei locali tecnici. Verranno poi concessi in caso di ristrutturazione di abitazioni con realizzazione di ‘cappotti antispreco’ 20 centimetri in deroga alle cubature e chi vorrà installare un impianto solare o fotovoltaico non dovrà presentare una Dichiarazione d’inizio attività.
“Sono provvedimenti che vogliamo diventino immediatamente applicabili – ha detto Arletti – proprio per evitare ‘corse’ alla presentazione di progetti che non prevedano queste prescrizioni. Potremo così arrivare all’emissione di certificati energetici e vere e proprie Targhe da installare all’ingresso delle case risparmiose”.
Previste in questo ’pacchetto’ sul risparmio energetico anche l’installazione di temporizzatori, frangigetto e doppi scarichi per diminuire i consumi idrici, mentre rispetto al Prg esistente le modifiche hanno riguardato la possibilità di insediare attività di commercio all’ingrosso in zone industriali, una proroga di ulteriori tre anni dei Piani particolareggiati non completati e infine la garanzia (già prevista nel Prg del 1984) per le imprese che debbano adeguarsi alle norme igienico-sanitarie di espandere la propria superficie del 10%.

Il capogruppo di Forza Italia Roberto Andreoli ha sottolineato come “una modifica così importante della normativa edilizia e di cui nulla si sapeva potrebbe provocare problemi ai professionisti che già hanno progetti pronti”.
A seguire sono stati poi presentati quattro ordini del giorno (di Pd-Pdci-Verdi, Leganord, Prc e Fi).
L’assessore Arletti ha risposto ad Andreoli che invece il rischio della ‘corsa’ alla presentazione del progetto c’è. “L’informazione è stata data e comunque – ha spiegato – la certezza dell’approvazione dell’ente locale di questi non esiste a prescindere: ricordo poi che alcuni dei provvedimenti in discussione oggi sono già contenuti nella Finanziaria 2008 e che la Regione ha presentato il suo Piano energetico a novembre scorso: prevede finanziamenti ai privati di 30 milioni di euro per cinque anni oltre a 80 milioni della Ue. Non creiamo problemi ai tecnici ma facciamo un favore alla città e a chi costruisce”.

Il consigliere comunale Paolo Zironi (Pd) ha sottolineato nel suo intervento quanto incida il riscaldamento domestico sul fabbisogno energetico complessivo e ha chiesto di fare informazione capillare su questi temi creando uno sportello ad hoc.
Positivamente hanno sottolineato i provvedimenti presentati sia Giuseppe Donatiello (Udeur) che Argio Alboresi (Leganord) che Stefano Garuti (Pd), mentre il collega Massimo Barbi (Fi) ha invece criticato la scelta dell’amministrazione di andare in questa direzione “che provoca costi aggiuntivi in un momento difficile dell’economia di almeno 100 euro al metro quadro. L’edilizia di qualità – ha spiegato Barbi – si può realizzare anche senza obblighi progettuali, motivati dalla rincorsa della popolarità, che provocano difficoltà ai tecnici che hanno già progetti pronti. Ci vorrebbero piuttosto incentivi: il costo di un pannello fotovoltaico è di 6-10 mila euro per chilowattora installato, con un rientro della spesa in sette anni”.
Stefania Gasparini (Pd) ha dal canto suo ribadito come l’ente locale debba mettere in campo buone prassi e prevedere obblighi affinché aumenti la sensibilità nei confronti del risparmio energetico, anche per una sua responsabilità morale.

Massimo Valentini (Prc) si è poi domandato quale impatto avranno questi provvedimenti riguardo al già costruito e come si concilii una filosofia improntata al risparmio energetico con un Piano regolatore che “produce edificazione sovrastimata rispetto alle reali esigenze della città e un massiccio uso dell’auto. E lo Stato dovrebbe intervenire per venire incontro ai meno abbienti che devono affrontare queste spese”.

Claudio Boccaletti (LtC) ha invece sottolineato come le tecniche costruttive di 50 anni fa siano ormai preistoria, ha spiegato che nei provvedimenti del Comune l’alloggio monofamiliare è penalizzato, chiedendo poi che lo scomputo non valga solo per gli edifici con più di 8 appartamenti, specificando che nel campo del risparmio energetico la vicina Correggio ha fatto molto.
Di nuovo Roberto Andreoli ha poi ribadito che più che imporre andrebbe incentivato l’uso di determinate tecnologie e che è mancato sul tema il confronto con tecnici e professionisti del territorio: “per le casse comunali non cambia nulla ma si toccano invece con questi provvedimenti quelle dei cittadini: e nel caso delle ristrutturazioni che coinvolgano gli impianti termici e i generatori di calore nei condominii – ha detto – le difficoltà non mancheranno” chiedendosi infine come tutto ciò si concilierà nell’ambito dell’Unione delle Terre d’argine, e ribadendo che il teleriscaldamento è un sogno nel cassetto.

L’assessore Arletti in sede di replica finale ha ricordato come la politica debba prendersi la responsabilità di innovare, ha ribadito che gli incentivi nazionali esistono sia per il fotovoltaico (col conto energia) che per le ristrutturazioni (sconto del 55% per tre anni), spingendosi fino a prevedere benefici comunali per chi va oltre all’obbligo. “E non mi si dica che chi spende 200 mila euro per un appartamento non ne può spendere 206 mila garantendosi risparmi futuri e benefici all’ambiente… L’energy manager comunale sta inoltre studiando un progetto per massimizzare il risparmio energetico nelle strutture dell’amministrazione”.

Al termine del dibattito la delibera è stata approvata con i voti di Pd, Pdci, Verdi, Udeur, Prc, LtC, Lega, astenute An e Fi. I quattro ordini del giorno invece ottenuto consensi diversificati: il documento della Leganord (che auspicava interventi per il contenimento dei consumi e dei costi energetici) è stato approvato all’unanimità, quello di Pd, Pdci e Verdi (che impegnava l’amministrazione a incentivare l’utilizzo del solare e del fotovoltaico e a dare vita a campagne informative per sensibilizzare la popolazione all’utilizzo di fonti alternative) ha avuto i voti dei gruppi presentatori più Udeur e Leganord, con il no di Fi e An e l’astensione di LtC e Prc: l’ordine del giorno di Rifondazione comunista (che chiedeva al Comune di predisporre nel più breve tempo possibile un progetto di riconversione energetica degli edifici comunali non sottoposti a vincoli storico-architettonici) è stato approvato invece dal gruppo firmatario, da Pd, Pdci, Verdi, Udeur, Lega, con l’astensione di Fi, An, LtC: il documento di Forza Italia infine è stato votato infine da Fi, An, LtC, con il no di Pd, Pdci, Verdi, Prc e l’astensione di Udeur e Lega: chiedeva di applicare a partire dal momento dell’adozione e fino all’approvazione definitiva della variante al Prg le misure meno restrittive e non quelle di salvaguardia nel campo del risparmio energetico.
















Ultime notizie