Continua la stretta collaborazione tra la Provincia di Reggio Emilia e la Fondazione Rita Levi-Montalcini Onlus, che opera per favorire l’orientamento allo studio e al lavoro delle donne africane, anche attraverso l’erogazione di borse di studio in diversi Paesi del continente.
A favore dell’operato della Fondazione Levi Montalcini, la Provincia ha già promosso diverse iniziative, alcune in collaborazione con lo Zonta Club, avvalendosi dell’aiuto della cara Amedea Barani, recentemente scomparsa. E lo scorso settembre, a Roma, la presidente della Provincia Sonia Masini è stata l’unica rappresentante di Enti locali chiamata ad intervenire all’importante conferenza sul tema “L’istruzione: chiave dello sviluppo” tenutasi all’Auditorium Parco della musica di Roma su iniziativa della fondazione istituita nel 1992 da Rita Levi Montalcini insieme alla sorella Paola in memoria del padre Adamo.
Proprio in virtù di questo stretto rapporto con la presidente Masini, in questi ultimi anni, il Premio Nobel è stata più volte a Reggio e domani, sabato 15 dicembre, sarà di nuovo in città (hotel Posta, ore 17.30) per sviluppare un resoconto delle attività della Fondazione e ribadire e promuovere i valori che la guidano: la solidarietà internazionale e la difesa del diritto all’istruzione e all’emancipazione per tutti.
“Confido nella presenza dei tanti reggiani che si occupano di cooperazione, di volontariato, della difesa dei diritti delle donne, e di tutti coloro che condividono l’idea che “il battito delle ali di una farfalla nella foresta dell’Amazzonia può provocare, anche a distanza di tempo, un uragano al lato opposto del globo” – spiega la presidente Sonia Masini – L’esperienza di Reggio Emilia, come di altre realtà europee, dimostra proprio che dove le donne hanno ottenuto maggiori diritti hanno promosso servizi e una società più evoluta e giusta, con diritti e responsabilità per tutti. Anche per questo investire e impegnarsi a favore della crescita delle donne africane è fondamentale per promuovere lo sviluppo del cosiddetto Terzo mondo, che è la chiave di volta per aiutare davvero queste popolazioni ed eliminare quel divario sociale, culturale ed economico che purtroppo ancora oggi pesa su alcune aree”.
