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Gli effetti della manovra Ici sul Comune di Modena

Per effetto dei provvedimenti contenuti nella legge Finanziaria in corso di approvazione, la nuova Ici 2008 produrrà minori entrate per il Comune di Modena pari a circa 4 milioni e 600mila euro, importo che deve essere interamente compensato da maggiori trasferimenti statali come stabilito, appunto, dalla manovra del governo.


La stessa Finanziaria, infatti, introduce un’ulteriore detrazione, fino ad un massimo di 200 euro, oltre a quella già prevista per tutti i proprietari di immobili. A Modena quasi 64.000 cittadini godranno di un vantaggio medio di circa 72 euro ad esclusione dei titolari delle abitazioni di maggior pregio.
La manovra ha un effetto regressivo sull’incidenza dell’imposta a Modena, anche se non particolarmente rilevante, come del resto non lo è l’Ici rispetto alle altre imposte italiane (elementi rilevati dal modello IcesMo2 del Centro di Analisi di Politiche Pubbliche della nostra università).
Si tratta comunque di una riduzione, anche se non andrà a modificare in modo significativo la condizione economica delle famiglie modenesi: coloro che hanno una casa in proprietà pagheranno un po’ meno, con qualche modesto vantaggio per i proprietari di immobili di maggiori dimensioni. Va comunque ricordato che in questa finanziaria è anche presente un impegno deciso dello Stato sul tema casa, soprattutto verso chi vive in affitto ed ha un reddito basso.

“Rispetto al Bilancio del Comune di Modena tale manovra non dovrebbe determinare conseguenze immediate, anche se -commenta l’assessore al bilancio Francesco Frieri- credo sia sbagliata la decisione del Governo nazionale di tagliare delle imposte locali per sostituirle con trasferimenti diretti. Ciò, infatti, riduce l’autonomia finanziaria dei Comuni a fronte di sempre maggiori funzioni richieste dai cittadini.
Riguardo poi alla redistribuzione della ricchezza, questa manovra del governo nazionale -continua Frieri- tende a premiare le rendite catastali più alte, mentre il problema dell’Italia è che paga troppe tasse chi lavora e poche chi vive di rendita. Attutire l’ultima imposta patrimoniale per sostituirla con trasferimenti coperti da prelievo Irpef, è un segnale sbagliato dal punto di vista sociale, come le simulazioni ed i dati dimostrano.
Tuttavia -conclude Frieri- questa finanziaria ha anche tanti aspetti positivi, e proprio grazie ai maggiori trasferimenti legati al welfare, il Comune di Modena continuerà a redistribuire ricchezza con la spesa pubblica, ossia espandendo i servizi alle famiglie”.

















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